PALERMO – Cade dalla barella in ambulanza e muore dopo quattro giorni

Era diretto in una clinica proveniente dal pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo, per mancanza di posti letto, con i sintomi di un ictus. Ma la barella dove era disteso a bordo dell’ambulanza si è sganciata facendolo cadere e causandogli una frattura al naso.

E così Giorgio Di Giorgio, 65 anni, morto dopo quattro giorni di ricovero per la patologia per la quale erano scattati i soccorsi, è stato trasportato di nuovo nel nosocomio da dove era partito. Un ritardo che, secondo i familiari del paziente che hanno presentato un esposto, avrebbe ostacolato le cure per salvargli la vita.

La Procura indaga adesso contro ignoti per omicidio colposo. Il pm ha chiesto al Civico i documenti sui questa vicenda. La direzione dell’ospedale ha annunciato di avere avviato un indagine interna e un procedimento disciplinare nei confronti dell’equipaggio dell’autoambulanza. La difesa della famiglia ha chiesto che venga eseguita l’autopsia per verificare se “la frattura al naso abbia potuto ostacolare le cure per l’ictus e provocare la morte di Di Giorgio”.

SANITA’: CADE DA BARELLA, RUSSO CHIEDE UN APPROFONDIMENTO-

“Chiedo un immediato approfondimento su tutti i passaggi della vicenda relativa al caso dell’uomo colpito da ictus, morto ieri, che durante il trasferimento dall’ospedale Civico a una clinica privata si e’ procurato la frattura del setto nasale a causa della caduta della barella sulla quale era disteso. Se emergeranno responsabilita’ chiedero’ l’adozione di rigorosi provvedimenti disciplinari”.

Lo ha detto l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, a proposito del caso di presunta malasanita’ verificatosi in questi giorni a Palermo.

“Probabilmente – ha aggiunto Russo – non c’e’ nessuna correlazione tra la morte del paziente e la caduta della lettiga e comunque questo verra’ accertato dalle indagini. Ma resta lo sconcerto per una vicenda che, se confermata, crea un grave pregiudizio sull’efficienza del servizio sanitario”.

 

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *