PALERMO – COLPO ALLE COSCHE DELLO ZEN. Blitz con 17 arresti[VIDEO][FOTO ARRESTATI]

Il recordman degli arresti torna di nuovo in cella. Guido Spina, classe 1965, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari avrebbe retto il clan mafioso dello Zen. Anzi, proprio la sua condizione di detenuto in una bella villa sarebbe diventata la chiave per ottenere rispetto e potere. Assieme a Spina sono finite in manette altre sedici persone. Tutte raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta dei procuratori aggiunti Vittorio Teresi e Teresa Principato, e dei sostituti Dario Scaletta, Gaetano Paci, Annamaria Picozzi, Laura Vaccaro e Francesco Del Bene. 

Per Spina stavolta la faccenda giudiziaria si complica. Perché gli uomini della Direzione investigativa antimafia gli contestano di essere il referente di Cosa nostra tra i padiglioni del quartiere alla periferia della città. In carcere c’è già finito una dozzina di volte. Ed è sempre andato ai domiciliari per gravi motivi di salute. Di lui finora si era detto che era l’uomo della droga, pronto a reggere le redini dei traffici di cocaina e hashish fra la Sicilia, la Campania e la Calabria.

Le nuove indagini non smentiscono il suo passato. Anzi, aggiungerebbero che ormai operava in grande stile. La sua villa bunker  dello Zen era diventata una “roccaforte” dei traffici. Un supermarket della droga all’ingrosso e al dettaglio protetto dai più sofisticati sistemi di sicurezza, violati, però, dall’intelligence degli investigatori agli ordini del capo centro Giuseppe D’Agata e del direttore nazionale della Dia, Arturo De Felice.

Non solo droga a fiumi, ma anche estorsioni. Sono diversi i commercianti e gli imprenditori che hanno pagato il pizzo. E non si tratta solo di attività che operano tra i padiglioni dello Zen. Così come la messa a posto sarebbero stati costretti a pagarla i residenti delle case popolari. Un obolo in cambio dei servizi primari, per vivere in condizioni dignitose. I soldi, assieme ai proventi delle estorsioni agli operatori commerciali, alimentavano la cassa della famiglia. Perchè Spina sarebbe diventato il personaggio più affidabile, l’uomo a cui affidare il delicato compito di provvedere alle esigenze economiche degli affiliati finiti in carcere e dei familiari rimasti fuori. Perché la regola del mutuo soccorso in Cosa nostra vale sempre.

Questi i nomi dei destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare eseguiti oggi, a Palermo, dagli agenti della Dia, nell’ambito dell’operazione “Fiume”: Guido Spina, Nicolò Cusimano, Antonino Di Maio, Alba Li Calsi, Antonino Spina, Angela Spina, Maria Valenti, Francesco Firenze, Vito Compierchi, Massimiliano Fanara, Maurizio Di Stefano, Paolo Meli. I provvedimenti sono stati notificati in carcere anche a Vincenzo Cosenza, Pietro Vitale, Salvatore Vitale, Letterio Maranzano, Giuseppe Leto. Rispondono di ascoltazione mafiosa Guido Spina, Vincenzo Cosenza e Nicolò Cusimano.


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