PALERMO – Corruzione al Comune, sequestrati documenti e cellulari degli arrestati

Proseguono le indagini degli investigatori nell’ambito del caso di corruzione al Comune di Palermo. Nelle ultime ore carabinieri e finanzieri hanno sequestrato documenti e cellulari nelle abitazioni delle sette persone arrestate. Oggi sono attesi gli interrogatori di garanzia.

Le indagini degli investigatori stanno proseguendo in queste ore sulle tre lottizzazioni in altrettante aree industriali dismesse: l’ex Keller di via Maltese, alcuni capannoni in via Messina Marine e l’ex fabbrica di agrumi a San Lorenzo. Si tratta di progetti per la costruzione di centinaia di appartamenti nelle aree industriali dismesse.

Ai domiciliari sono finiti i due capigruppo di Pd e Iv, Giovanni Lo Cascio e Sandro Terrani; due funzionari comunali:
Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone; l’architetto Fabio Seminerio e gli imprenditori Giovanni Lupo e Francesco La Corte. All’architetto Agostino Minnuto è stato invece notificato l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I progetti al centro dell’indagine, previsti in deroga al Prg, erano stati valutati dall’Area tecnica infrastrutture del Comune, di cui Li Castri per un periodo è stato il capo e poi bocciati dal Consiglio comunale nel novembre dello scorso anno. Alcuni mesi prima, a gennaio, al Polo tecnico del Comune la Gdf aveva sequestrato documenti sul piano di lottizzazione.

Poche ore dopo gli arresti per corruzione arrivano le parole di Nicola Di Bartolomeo, capo area della Riqualificazione urbana, l’unico dirigente tecnico rimasto in circolazione al Comune.

Nel contesto di una discussione sul profilo Facebook della consigliera Giulia Argiroffi a un certo punto lui scrive: «Io penso che altri tre consiglieri comunali siano nella black list della Procura. Il tempo ci darà risposta».

Dichiarazioni che, come scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola. mettono in allarme l’intero consiglio comunale.

Poche ore dopo gli arresti per corruzione arrivano le parole di Nicola Di Bartolomeo, capo area della Riqualificazione urbana, l’unico dirigente tecnico rimasto in circolazione al Comune.

Nel contesto di una discussione sul profilo Facebook della consigliera Giulia Argiroffi a un certo punto lui scrive: «Io penso che altri tre consiglieri comunali siano nella black list della Procura. Il tempo ci darà risposta».

Dichiarazioni che, come scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola. mettono in allarme l’intero consiglio comunale.

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