PALERMO – Editoria, ricette anti crisi: 3 tavoli tecnici del Corecom Sicilia

L’84 per cento dei siciliani si interessa di informazione locale, la Rai è il primo gruppo per ‘total audience informativa’ (31%) e dopo il Tgr Sicilia della Rai, visto per informarsi sui fatti locali dal 28,3 della popolazione, la fonte informativa più importante è il quotidiano La Sicilia letta dal 17,6% della popolazione, seguita dall’emittente Tgs con il 17,4%. Sono i dati che emergono dall’indagine della AgCom sul sistema informativo regionale 2018 diffusi oggi dalla presidente del Corecom Sicilia Maria Astone, nel corso della prima riunione del tavolo tecnico sull’informazione nell’Isola, promosso dal Comitato regionale delle comunicazioni.Secondo lo studio, il mezzo più importante per informarsi in Sicilia è la tv per il 56,9% della popolazione, segue il web con il 29,6%, i quotidiani 9,4%, fanalino di coda le radio con il 4,1% della popolazione. In Sicilia hanno sede 65 emittenti televisive, 131 radiofoniche e 5 testate quotidiane. Le imprese del sistema informativo con sede in Sicilia sono 315 e impiegano 794 dipendenti. “Sono numeri che ci devono far riflettere – osserva la presidente del Corecom Sicilia Maria Astone – perché dopo la tv e internet, purtroppo i giornali cartacei tradizionali restano indietro. Certo è difficile invertire l’evoluzione tecnologica, ma va detto che dallo studio emerge forte l’esigenza di informazione di prossimità cioè i cittadini chiedono di avere notizie locali. Putroppo – aggiunge – la crisi dell’attività editoriale è sotto gli occhi di tutti, ma l’indagine AgCom fa espresso riferimento alla Sicilia; è dunque nostro obiettivo la proposta di un disegno di legge dalla base per offrire una soluzione alla crisi di informazione e mercato, perché ricordiamoci che non solo va garantita l’informazione ma anche il pluralismo”, sottolinea la presidente Astone. Il vice presidente della Regione Armao ha evidenziato come “qualsiasi politica pubblica che non raggiunge, attraverso una corretta informazione il cittadino, risulta inefficace, che è necessario pensare a una nuova formula di legge sull’editoria e che bisogna comunicare e informare i cittadini su tutti gli appalti e sui loro iter in modo costante, per ogni singolo appalto si dovrebbe destinare parte dei fondi alla informazione”. (ANSA).

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