PALERMO – Iniziative Assostampa contro crisi settore giornalistico

Il sindacato siciliano dei giornalisti si farà  promotore presso la Regione Siciliana di un’iniziativa legislativa contro la precarizzazione della professione giornalistica e per l’incentivazione di nuova occupazione, analogamente a quanto già fatto in altre sei regioni italiane attraverso mozioni bipartisan sottoscritte dai consiglieri di tutti i gruppi politici. Lo ha deliberato la giunta esecutiva dell’Associazione siciliana della stampa, riunitasi a Catania, nello stesso giorno nel quale il Senato ha dato il via libera alla legge sull’equo compenso nell’attività autonoma giornalistica.

“Proporremo al nuovo Governo regionale e al Parlamento siciliano – afferma il segretario regionale Alberto Cicero – iniziative forti a sostegno dell’intero settore del giornalismo in Sicilia, attraversato ormai da tempo da una crisi senza fine, favorita da gravi violazioni di leggi che sta mettendo a rischio diversi posti di lavoro e crea evidenti distorsioni sul fronte di un’informazione corretta nei confronti dei cittadini”.

Nella stessa seduta la giunta ha dato mandato al segretario regionale di avviare i contatti con l’Ordine dei giornalisti di Sicilia per l’istituzione dell’Osservatorio congiunto fra i due organismi, previsto dalla Carta di Firenze, che dovrà vigilare su principi base della professione quali l’equo compenso, lo sfruttamento e la precarietà, il rispetto delle norme contrattuali e delle leggi che regolano l’attività giornalistica. La giunta ha deliberato inoltre l’avvio delle procedure per la riduzione del numero dei consiglieri regionali, dei componenti della giunta esecutiva, e dei membri di diritto del Consiglio regionale. Le modifiche saranno oggetto di proposta da parte di un’apposita commissione e successivamente sottoposte al Congresso che dovrà deliberare le relative variazioni allo Statuto.

“In un periodo di grave crisi a tutti i livelli – sottolinea il segretario regionale Alberto Cicero – anche il sindacato siciliano ha deciso per un regime più stretto, sebbene è giusto sottolineare che nessuna carica sindacale è a titolo oneroso e i costi derivano esclusivamente dai rimborsi per spese di trasferta. I risparmi che deriveranno dalla riduzione dei componenti degli organi statutari saranno reinvestiti per migliorare il livello dei servizi e per la tutela lavorativa e sindacale dei colleghi”.

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