PALERMO – Matteo Renzi:”La Sicilia ha le potenzialità, basta un Si per liberarle”

«Scegliete se stare alla finestra a guardare e lasciare che tutto rimanga com’è, oppure se mettervi in gioco per consentire che l’Italia cambi». Il presidente del Consiglio, Renzi, ieri sera è arrivato a Palermo per sostenere la riforma costituzionale che ha fortemente voluto per cambiare il volto del Paese.

«Vi chiedo una mano per vincere questo referendum – ha esortato Renzi, parlando alla platea dell’affollato teatro di Santa Cecilia – e dare una mano all’Italia. Se volete cambiare è l’ultima occasione perché se vince il “no” non ci sarà un’altra chance. Torneranno i soliti. Ma io un Paese impantanato non lo voglio più vedere».

E ha aggiunto: «Se vince il “sì” al referendum ci saranno le modifiche che conosciamo alla Costituzione. Se vince il “no”, sarà difficile che ci possano essere altre modifiche. Mi fa piacere che dal Partito socialista europeo ci sia un grande sostegno alle riforme».

Quindi, l’attacco a testa bassa contro i sostenitori del “no”: «Non c’è solo la posizione di D’Alema. Ci sono altri autorevolissimi primi ministri del passato che sono sulla sua stessa linea: Berlusconi, Monti, De Mita, Dini… E poi altri esponenti politici del passato come Fini e Cirino Pomicino.

Sul Tar del Lazio che si è dichiarato incompetente sul ricorso che era stato presentato da alcuni noti avvocati contrari alla riforma costituzionale, il premier, ha ironizzato: «Al Tar del Lazio autorevolissimi professori hanno preso quello che noi non professori chiamiamo un due di picche».

Abbiamo tante sfide davanti ed è tempo di dire basta alle beghe politiche».

Il 4 dicembre noi non votiamo sul governo e il presidente del Consiglio, ma su un quesito semplice. Il quesito che ha scelto il Parlamento lo prevede la legge: chi vota “sì” cambia le cose; chi vota “no” lascerà le cose come stanno per molti anni a venire.

Renzi non avrebbe voluto parlare del ponte sullo Stretto di Messina, ma non ha potuto fare a meno di osservare che «in Italia bisogna mettere a posto le ferrovie, portare la banda larga ovunque. Ma non capisco perché in un Paese normale si possono investire miliardi per le infrastrutture, come la Torino-Lione o il Brennero, e poi se si mettono un po’ di soldi per collegare la Sicilia alla Calabria si debba parlare di sciagura mondiale. Questo atteggiamento è insopportabile. E’ insopportabile chi dice che gli investimenti al Sud vanno in mano alla criminalità. Quelli che rubano devono andare in galera al Nord come al Sud: basta con i luoghi comuni».

Al termine della manifestazione, Renzi si è intrattenuto con i deputati regionali del Pd e con il segretario del partito, Raciti. Crocetta era già andato via.

Il premier Renzi, resta anche oggi in Sicilia fra Palermo, Trapani, Messina (dove firmerà il patto con la città) e Taormina dove presenterà il logo per il G7 2017.

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