PALERMO – No al dissequestro dell’impero Rappa

Resta sotto sequestro il patrimonio della famiglia Rappa stimato in oltre 800 milioni di euro. La sezione Misure di prevenzione del Tribunale ha respinto le richieste dei legali degli imprenditori palermitani che avevano chiesto il dissequestro, in punto di diritto e non di fatto, di una parte cospicua dei beni. In sostanza, gli avvocati non entravano nel merito della ricostruzione degli episodi contestati dall’accusa, ma analizzavano la questione in relazione alle norme vigenti.

 

Il sequestro riguarda i beni di Vincenzo Rappa, il capostipite della famiglia ormai deceduto, ma ha colpito, a cascata, il figlio Filippo e i nipoti Sergio, Vincenzo, Vincenzo Corrado e Gabriele. Sotto sequestro sono finiti imprese di costruzioni, ville, edifici, terreni, l’emittente televisiva Trm, la concessionaria di pubblicità Pubblimed, le concessionarie di auto “New sport car”, con sede a Isola delle Femmine e Catania, che commercializzano marchi di lusso come Bmw, Mini e Jaguar. Tutte le aziende continuano a lavorare regolarmente in amministrazione giudiziaria.

Secondo i difensori – e per questo ne chiedevano la restituzione – una parte dei beni non faceva parte dell’eredità di Vincenzo Rappa ma della moglie, deceduta due anni prima del marito. Ed ancora, alcune attività – come Trm e la nuova Sport Car – sono di proprietà dei nipoti di Rappa senior, Corrado Vincenzo e Gabriele, che non sono eredi del nonno. Inoltre, secondo la difesa, si tratta di attività sorte due decenni dopo il periodo in cui Rappa ha intrattenuto i rapporti con i mafiosi che gli sono costati la condanna. Ecco perché, secondo la tesi difensiva, i beni andrebbero esclusi dal sequestro. Di avviso opposto il Tribunale composto dal presidente Silvana Saguto e dai giudici Fabio Licata e Lorenzo Chiaramonte. Contro la decisione del collegio gli avvocati Raffaele Bonsignore e Giovanni Di Benedetto annunciano ricorso in Cassazione.

Adesso il pm ha chiesto di sentire in dibattimento i collaboratori di giustizia Calogero Ganci, Francesco Paolo Anzelmo e Francesco Onorato.

La nota del legale di Vincenzo Rappa, l’avvocato Simone Lonati. “Nel corso dell’udienza odierna, il Tribunale di prevenzione ha rigettato le eccezioni volte a dichiarare l’improcedibilità del sequestro, con ordinanza che i legali di Vincenzo Corrado Rappa e Gabriele Rappa impugneranno nelle sedi competenti. Si precisa che la decisione assunta dal Tribunale in sede cautelare riguarda esclusivamente le questioni di diritto, essendo preclusa in questa fase ogni valutazione di merito. Le difese, infatti, avevano sottoposto alla valutazione del Tribunale anche elementi di fatto – tra cui le dichiarazioni dei redditi regolarmente presentate da Vincenzo Corrado e Gabriele Rappa – idonee a dimostrare la regolarità delle operazioni contestate”.

La battaglia legale prosegue. Si aspettano le contromosse degli avvocati Alberto Alessandri, Guglielmo Stagno D’Alcontres, Giuseppe Oddo, Raffaele Bonsignore, Mauro Torti, Valentina Castellucci e Franco Marasà.

FONTE: LIVESICILIA

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