PALERMO – Nuovo colpo al mandamento della Noce: otto arresti, c’è pure un minorenne [VIDEO CHOC AGGRESSIONE]

Il nuovo colpo al mandamento della Noce ha avuto un’accelerazione dopo il ferimento nei giorni scorsi di Vincenzo Di Cristina, di 56 anni. Il falegname aveva ricevuto il 16 novembre il primo avvertimento in via Scillato, davanti casa sua. Qualcuno gli bruciò l’auto, la sua Alfa Romeo. Il tre dicembre venne ferito alla gamba con un solo colpo d’arma da fuoco.

Secondo gli agenti della squadra mobile il clan aveva continuato con tutti i sistemi ad imporre il pizzo. Il 2 novembre scorso, un commerciante della Noce era stato pestato a sangue, con un mazzuolo, perché aveva aperto il suo nuovo negozio senza chiedere l’autorizzazione ai boss e senza pagare la tassa del racket.

Il pestaggio è stato ripreso da alcune telecamere di sorveglianza della zona e stanotte i poliziotti della sezione Criminalità organizzata della squadra mobile di Palermo hanno arrestato otto persone, fra cui un minorenne. In carcere è finito anche quello che è ritenuto il nuovo capomafia della Noce, si chiama Giuseppe Castelluccio, ha 37 anni, è un falegname.

Durante le indagini gli investigatori hanno fatto piena luce su un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore e sulla violentissima rappresaglia compiuta che ha coinvolto anche un parente della vittima, pestati a sangue a colpi di mazza per essersi rifiutati di pagare il pizzo.

I boss della Noce pretendevano il pagamento di tremila euro dal commerciante che è stato preso a martellate. Era la tassa necessaria per sanare l’apertura del negozio senza l’autorizzazione mafiosa.

L’inchiesta – coordinata dai pm Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Amelia Luise ha ricostruito la nuova mappa del pizzo. Con Castelluccio sono finiti in carcere Carlo Russo, Giovanni Buscemi, Marco Neri, Angelo De Stefano, Massimiliano Di Majo e il marocchino Chercki El Gana. L’operazione di oggi, denominata «Agrìon», è in qualche modo un seguito delle inchieste Atropos (ottobre 2012) e Atropos 2 (marzo 2013) che finora hanno portato all’arresto di una cinquantina di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi.

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