PALERMO – Omicidio Dalla Chiesa, 32 anni dopo:ricordato con cerimonia di commemorazione

Sono passati 32 anni dall’omicidio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, uccisi il 3 settembre 1982 in un agguato in via Isidoro Carini. Diversi gli eventi previsti in città. Alle 9.30, sul luogo dell’omicidio, sono state deposte corone d’alloro dalle autorità civili e militari.

Presente il presidente del Senato, Piero Grasso: «Sono qua per rendere omaggio alla memoria del prefetto Dalla Chiesa, – ha detto – simbolo della lotta dello Stato a Cosa Nostra. Dobbiamo fare in modo che quello che è successo a lui non succeda più». «Oggi è difficile che qualcuno delle istituzioni resti solo – ha aggiunto – perchè la società civile è vigile. Movimenti come Addiopizzo fanno onore a Dalla Chiesa».

Presenti in via Carini anche il presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, il cardinale di Palermo Paolo Romeo, il sindaco Leoluca Orlando ed esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine. Alla cerimonia ha partecipato anche il figlio del generale, Nando Dalla Chiesa.

Dalla Chiesa, dopo aver combattuto contro il terrorismo venne mandato a contrastare la mafia a Palermo. Rimase solo e, dopo tre mesi, venne trucidato. Anche Totò Riina, nelle intercettazioni in carcere depositate al processo sulla presunta trattativa tra Stato e
mafia, parla del generale: «Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti». Così riferisce il boss di Corleone ad Alberto Lorusso.

«Sono valutazione che spettano agli organi competenti», ha commentato Grasso. A chi gli chiedeva, poi, della trattativa Stato-mafia, ha risposto: «Come sapete non parlo dei processi in corso e peraltro in questo sono anche testimone».


 

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