E’ giunto tra le contestazioni e i fischi in piazza Castelnuovo a Palermo il premier Matteo Renzi. Dopo l’incontro in prefettura con alcuni sindaci siciliani e i sindacati, il presidente del Consiglio, nel capoluogo siciliano per la campagna elettorale del Pd in vista delle elezioni europee, ha raggiunto il palco in piazza Politeama accolto da una rumorosa folla.

Vogliamo un’Europa che non lasci sola Lampedusa“. E’ questo il messaggio lanciato da Renzi subito dopo essere salito sul palco, riferendosi all’ultima tragedia del mare nel Canale di Sicilia in cui sono morti 17 migranti.

 

Il premier ha poi parlato dell’emergenza occupazione, soprattutto giovanile, che riguarda in special modo la Sicilia. “Sono 4981 ragazzi siciliani – ha detto Renzi – che si sono già iscritti al Piano Garanzia Giovani della Regione Siciliana. A questi giovani dobbiamo garantire un posto di lavoro anche grazie ai fondi provenienti dall’Unione europea”.

Moltissimi i fischi e i cori “buffone buffone” nei confronti di Renzi proveniente, in particolare da un gruppo costituito da No Muos, Movimento Disoccupati, “Comunisti incazzati” e dal comitato Prendocasa. Ma per il premier anche tante  incitazioni e applausi “Matteo Matteo”.

Ma anche strette di mano lungo il percorso e le incitazioni “Matteo Matteo”. Il presidente del Consiglio è al tempo stesso amato e odiato.

Pronta la replica di Renzi alle proteste durante il comizio: “Ho una cattiva notizia per voi che urlate e fischiate: noi non ci fermiamo, non vi lasciamo l’Italia, continuiamo ad andare avanti per cambiare e rilanciare questo Paese. Mi avevano detto che ci sarebbero state contestazioni, che avrebbero tentato di non farmi parlare, ma non ci bloccheranno. Noi siamo quelli che ridiamo speranza a questo Paese. Gli insulti e gli attacchi non ci fermeranno“.