PALERMO – Primarie: irregolarità allo Zen

La rappresentante di lista, nel gazebo del quartiere Zen, di Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco di Palermo, è indagata dalla Procura palermitana per presunte attività illecite nello svolgimento delle elezioni di domenica scorsa.

I carabinieri hanno fatto accertamenti su di lei e sul marito Maurizio Sulli, anche lui indagato, per appurare se sia stata in possesso di certificati elettorali che sarebbero stati consegnati, assieme a un euro, alle persone che poi votavano nel seggio allestito in via Rocky Marciano, nel quartiere Zen.

I militari hanno acquisito nella sede del Pd, in via Bentivegna a Palermo, l’elenco degli elettori che hanno votato nel seggio del quartiere Zen. Ieri hanno ascoltato gli scrutatori del seggio e sentiranno altre persone, compresi i rappresentanti di lista dei quattro candidati: Fabrizio Ferrandelli, Rita Borsellino, Davide Faraone e Antonella Monastra. Ascoltando i primi testimoni i carabinieri avrebbero verbalizzato dei racconti da cui si evince che durante il voto vi era un clima di tensione e strane manovre con le schede elettorali.

Secondo testimonianze la donna aveva decine di certificati elettorali nella propria auto che le erano stati consegnati dagli stessi elettori. Quando il cittadino si presentava da lei, la donna consegnava il certificato elettorale e anche l’euro per votare alle primarie. Qualcuno avrebbe anche visto alcune persone che dopo il voto restituivano il certificato alla stessa Trapani.

Agli indagati sarebbero stati sequestrati, oltre ai certificati elettorali di cittadini, anche deleghe per ritirare i certificati al comune. Il reato elettorale potrebbe configurarsi qualora gli indagati gestissero i certificati anche per il voto alle elezioni amministrative.

“Sono totalmente sconcertata. E’ una vergogna, molti politici non sanno perdere. Io ho fatto tutto alla luce del sole”, dice la Trapani, 50 anni, quattro figli, qualche vecchio precedente penale. La donna lavora nell’associazione dello Zen “Donne insieme associate” che si occupa del recupero di minori e dice di conoscere Ferrandelli fin dai tempi della sindacatura di Leoluca Orlando. Il marito fa il posteggiatore abusivo “e non ha ricevuto – dice – da Ferrandelli né da altri la promessa di un posto di lavoro”.

Lunedì scorso i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dei due indagati e quindi la sede dell’associazione di Francesca Trapani sequestrando schede elettorali e altri documenti. La coppia è stata poi portata in caserma dove sono stati notificati i verbali del materiale sequestrato e l’avviso di indagine.

 

 

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