PALERMO – Risarcito con 300 mila euro ma ha beni sequestrati: il caso dell’imprenditore Rizzacasa

Ha ottenuto un risarcimento di 300 mila euro come vittima del racket delle estorsioni nel processo Addiopizzo 5 appena celebrato a Palermo, ma il suo patrimonio rimane sotto sequestro con l’accusa di intestazione fittizia di beni aggravata dall’agevolazione di Cosa nostra. È la situazione in cui si trova l’imprenditore Vincenzo Rizzacasa, arrestato quattro anni fa, condannato a tre anni e 4 mesi in primo grado ma poi assolto in appello e in Cassazione.

Al processo Addiopizzo5, il costruttore s’era costituito parte civile, come scrive il Giornale di Sicilia; a risarcirlo dovranno essere i boss di Tommaso Natale, da tempo in carcere, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, condannati a 30 anni a testa dal Tribunale di Palermo, e Pietro Cinà, che di anni ne ha avuti 18.

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