PALERMO – Tangenti per il parco fotovoltaico indagato il deputato Pippo Gianni

L’ex assessore regionale all’Industria Pippo Gianni – ex Udc e attualmente deputato all’Assemblea siciliana, dove è stato eletto nella lista Cantiere popolare prima di passare al gruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia – è tra gli indagati per corruzione nell’inchiesta della Procura di Palermo sulle tangenti per la realizzazione del parco fotovoltaico di Monreale (Palermo).

Con Gianni, 67 anni, ex parlamentare nazionale, per lo stesso reato è indagato il dirigente della Regione Martino Russo, mentre un’altra funzionaria, Francesca Marcenò, dovrà risponde di abuso d’ufficio.

L’indagine dei pm Roberto Tartaglia e Luca Battinieri partono da un’inchiesta portata avanti dalla guardia di finanza di Napoli su un’evasione fiscale per 252 milioni di due imprenditori toscani – Luciano e Francesco Meoni, amministratori della Airon group che ha realizzato l’impianto di Monreale e arrestati nell’aprile scorso – che avrebbero elargito mazzette. Indagato anche un dirigente della società, Sandro Marchesi.

Per l’accusa il gruppo avrebbe costituito un’associazione a delinquere alla quale avrebbero partecipato anche un dipendente dell’assessorato regionale alle Politiche agricole Salvador Vittorioso e il commissario della polizia municipale Salvatore Grippi.

Quest’ultimo, il 24 ottobre 2009, avrebbe dovuto ricevere a Palermo due uomini di Meoni – Franco Barbetta e Ledo Pacchiarotti – che portavano 150 mila euro in una valigia per pagare, scrivono i magistrati, “i pubblici funzionari siciliani”. Ma i due furono bloccati nel porto di Napoli prima di imbarcarsi per il capoluogo siciliano. In quel periodo, il 2009, appunto, le intercettazioni avrebbero svelato che Gianni aveva ricevuto in regalo un televisore 46 pollici e un cellulare.

 

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