PALMA DI MONTECHIARO – Delitto Caravotta stangata a Giuseppina Ribisi condannata a 21 anni
Nicolò Giangreco
I giudici della Corte d’Appello di Palermo hanno inflitto 21 anni di reclusione a Giuseppina Ribisi, 42 anni, di Palma di Montechiaro, accusata insieme al figlio dell’omicidio del cognato, Damiano Caravotta, 26 anni, fratello del marito, freddato a colpi di pistola dopo una lite nel pianerottolo. Per i giudici l’imputata non sapeva che il figlio teneva in casa l’arma ma è responsabile insieme a lui del delitto. La pena è stata ridotta di due anni. In primo grado la palmese era stata condannata a ventitré anni di carcere dalla Corte d’Assise del Tribunale di Agrigento presieduta da Luisa Turco, ma va in direzione del tutto diversa rispetto alle conclusioni del Procuratore generale Florenzano Cristodaro, il quale nella sua requisitoria aveva spiegato che “non ci sono prove di un accordo tra madre e figlio per uccidere il cognato”. Per questo motivo il Pg aveva quindi, chiesto l’assoluzione dall’accusa di omicidio e la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per le accuse di lesioni gravi e detenzione illegale di arma. Il difensore della Ribisi, l’avvocato Giovanni Castronovo da sempre sostiene che “non ci sono elementi per sostenere che la Ribisi fosse d’accordo con il figlio nel commettere l’omicidio”.
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