PALMA DI MONTECHIARO – Lo affiancano in auto lo minacciano e lo scaraventano a terra:arrestati marito e moglie [FOTO]

Gli agenti del Commissariato di Palma di Montechiaro hanno arrestato in flagranza di reato Calogero Condello di 54 anni e Maria Brancato di 47 anni entrambi palmesi, coniugati.

Nella tarda serata di ieri, a Palma di Montechiaro, lungo un’arteria cittadina, i due a bordo di  una Fiat Punto affiancavano e sbarravano la strada ad una Hyundai Getz sulla quale viaggiava  C. S. cl. 1946 .

Dalla Fiat scendeva la donna travisata da una vistosa parrucca di colore biondo, occhiali ben calati, ed un uomo a volto coperto e armato da pistola. La donna afferrato il C. S. lo costringeva a scendere dall’auto facendolo precipitare a terra.  Avvicinatosi anche l’uomo, sotto la costante minaccia di una pistola che ben stringeva fra le mani,  infieriva sul C. S. prendendolo a calci.

Pochi istanti dopo si allontanavano da quei luoghi la donna, alla guida della Hyundai Getz del C. S. , l’altro rapinatore alla guida della Fiat Punto con la quale erano giunti sul posto.

Il C. S. dopo i primi attimi di smarrimento si rialzava in piedi e si adoperava per allarmare le forze dell’ordine.

Subito venivano diramate le ricerche dei due. La donna era la prima ad essere rintracciata , nei pressi del cimitero di Camastra la quale veniva trovata in possesso dell’auto del C.S. e della parrucca che aveva indossata fino a pochi minuti prima.

Sulla medesima auto veniva rinvenuto anche un caricatore privo di munizioni, pertinente verosimilmente ad una pistola cal. 7,65 non rinvenuta nel corso delle operazioni, almeno fino al momento.

Qualche minuto dopo,  veniva rintracciato anche l’uomo in una stradina di Palma di Montechiaro ancora alla guida della Fiat Punto con la quale aveva perpetrato la rapina. Incalzato dalla polizia faceva poi rinvenire anche l’arma con la quale aveva minacciato il C.S., che nel frattempo aveva ben nascosta, sotto alcuni  massi, in un appezzamento di terreno incolto posto nei pressi del campo sportivo di Camastra.

L’arma risultava essere una pistola da guerra, perfettamente funzionante di provenienza estera alla quale era stata finanche eliminata la matricola per renderla irriconoscibile.

Al termine delle formalità di rito i due venivano associati presso la casa Circondariale di Agrigento. Attività di indagine coordinata dal Sost. Proc. Della repubblica dr. Matteo Delpini.


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