Era stato scarcerato per decorrenza dei termini e arrestato per la seconda volta all’indomani della sentenza che lo condannava a diciotto anni di reclusione. Ieri mattina il ventisettenne Raimondo Bonfanti è stato nuovamente scarcerato: il tribunale del riesame di Palermo ha accolto l’appello del difensore, l’avvocato Francesco Scopelliti, e lo ha rimesso in libertà ritenendo che non ci fosse alcun pericolo di fuga. Secondo il giudice Ottavio Mosti, che ha emesso la sentenza al termine del processo con rito abbreviato, sarebbe stato Raimondo Bonfanti a uccidere il palmese Nicolò Amato. Il giovane, secondo la ricostruzione dei fatti operata dal pm Santo Fornasier durante la requisitoria, avrebbe fatto fuoco contro il sessantaquattrenne mentre il fratello Nicola sparava contro Diego, il figlio della prima vittima, senza riuscire ad ammazzarlo e il padre Vincenzo coordinava tutto.
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