PALMA DI MONTECHIARO – Tentato omicidio Diego Provenzani: 2 arresti [Vd Tg]

A Palma di Montechiaro, lungo la strada verso la frazione balneare di Marina di Palma, lo scorso 13 dicembre 2015 si è scatenato un agguato. Bersaglio di colpi di pistola calibro 9 è stato Diego Provenzani, 49 anni, già presunto componente della Stidda durante la sanguinosa faida contro le famiglie di Cosa nostra ai primi anni 90. Provenzani, a bordo di una moto, è stato affiancato da un’automobile e dall’ auto ignoti hanno sparato almeno 3 volte. Diego Provenzani è stato ferito all’ addome e a un braccio, è stato soccorso da alcuni automobilisti e trasportato a Licata in ospedale dove è stato operato. Poi è stato trasferito al San Giovanni di Dio di Agrigento.

L’operazione denominata “Survivor” che vuol dire sopravvissuto la dice lunga in che ambito si è mossa la Squadra mobile di Giovanni Minardi e il personale del Commissariato di Ps di Palma guidato da Angelo Cavaleri. In effetti, Diego Provenzani può, a ben ragione, ritenersi un sopravvissuto di quella che fu una lotta intestina tra la mafia e la stidda di Palma di Montechiaro. Sopravvissuto anche con riferimento all’agguato che gli è stato teso tenuto conto che un vero e proprio miracolo gli ha salvato la vita. Il ferimento di Provenzani è stato inquadrato nell’ambito di contese locali slegate da logiche mafiose dato che i provvedimenti di cattura sono stati chiesti dalla Procura di Agrigento e non dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Gli agenti sarebbero riusciti ad individuare anche l’autovettura, presumibilmente utilizzata per l’agguato, dal gruppo di fuoco. Sull’automobile sono stati compiuti rilievi scientifici concentrati alla ricerca di eventuali tracce.  Inoltre, nel corso di alcune perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati diversi materiali e vestiario, di interesse investigativo.

Adesso, i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, capitanati da Giovanni Minardi , e i colleghi del commissariato di Palma di Montechiaro, diretti da Angelo Cavaleri, hanno arrestato i due presunti esecutori del tentato omicidio.

Si tratta Domenico Sambito , 67 anni e Salvatore Ingiaimo di 28 anni, entrambi ritenuti responsabili, in concorso, di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, porto di armi in luogo pubblico.  Solo al Sambito viene contestato, altresi, la detenzione illegale di una pistola calibro 9x 19. In particolare, emerge dal comunicato della Questura, Sambito avrebbe preteso dal Provenzani il pagamento  del prezzo di un’arma che gli era stata sottratta, nel lontano  1987, nel corso di un furto, dall’armeria di cui era titolare  la moglie.

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Diego Provenzani, la vittima, ferito nell’agguato

 

 

 

 

 

 

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