“Più di 200 i morti nel naufragio” Forse un altro gommone disperso

Sarebbero oltre 200 le persone morte nel naufragio di due gommoni avvenuto due giorni fa davanti alle coste libiche. A raccontarlo sono stati i nove superstiti raccolti da un mercantile italiano e giunti stamane a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera. I superstiti riferiscono che ci sarebbe un altro gommone con un centinaio di migranti a bordo.

IL RACCONTO DEI SUPERSTITI. “Il primo gommone si è bucato ed ha cominciato a imbarcare acqua prima di essere travolto dalle onde del mare, l’altro si è sgonfiato nella parte prodiera prima di affondare. Noi siamo finiti in acqua e ci siamo aggrappati alle cime mentre i nostri compagni annaspavano prima di scomparire tra le onde del mare in tempesta”, raccontano due superstiti, entrambi originari del Mali, agli operatori umanitari di Save the children.

“Da alcune settimane eravamo in 460 ammassati in un campo vicino Tripoli in attesa di partire – continuano -. Sabato scorso i miliziani ci hanno detto di prepararci e ci hanno trasferito a Garbouli, una spiaggia non lontano dalla capitale libica. Eravano circa 430, distribuiti su quattro gommoni con motori da 40 cavalli e con una decina di taniche di carburante”.

I due sopravvissuti raccontano di avere pagato per la traversata mille dinari, circa 650 euro, ma sopratutto rivelano un particolare sconcertante: “Ci hanno assicurato che le condizioni del mare erano buone, ma in ogni caso nessuno avrebbe potuto rifiutarsi o tornare indietro: siamo stati costretti a forza a imbarcarci sotto la minaccia delle armi”.

Invece le quattro imbarcazioni, subito dopo avere preso il largo, si sono trovati ben presto in difficoltà a causa del mare in tempesta e delle onde altissime. Alcuni di loro hanno lanciato l’Sos con un satellitare ed è subito scattato l’allarme. Il primo gommone è stato soccorso da due mercantili; gli altri due hanno fatto naufragio e gli unici nove superstiti sono stati raccolti in serata da un’altra nave.

TRA LE VITTIME ANCHE BAMBINI. Sulle quattro imbarcazioni c’erano anche alcuni bambini. Solo tre di loro, che erano sul primo gommone soccorso da due mercantili italiani, si sarebbero salvati. Uno di loro è un bimbo di 12 anni non accompagnato, originario dalla Costa d’Avorio, sbarcato lunedì scorso a Lampedusa insieme con altri due minori. Altri tre piccoli ivoriani erano su uno dei due battelli naufragati nel mare in tempesta. “Sul mio gommone – ha raccontato un superstite – c’erano almeno tre ragazzi della Costa d’Avorio, potevano avere non più di 13-14 anni. Anche loro sono scomparsi tra i flutti”.

QUATTRO BARCONI SALPATI DAL NORDAFRICA. I barconi salpati dalle coste nordafricane, dunque, sarebbero stati in tutto quattro. Uno, con 105 migranti 27 dei quali sono poi morti per assideramento, è stato soccorso da due mercantili; altri due gommoni con 105 e 107 profughi sono stati invece capovolti dal mare in tempesta e nove superstiti sono stati raccolti da un rimorchiatore.

Del quarto gommone, con un altro centinaio di migranti, non si hanno invece notizie. Alle operazioni di soccorso e di ricerca dei dispersi stanno partecipando le motovedette della Guardia Costiera, che hanno sfidato il mare forza 8 per raggiungere la zona del disastro e trasferire a Lampedusa i sopravvissuti, oltre a un aereo Atr 42 dello stesso corpo.

La zona del naufragio, nonostante le proibitive condizioni meteo, è già stata perlustrata dalle unità intervenute sul posto e da un aereo Atr 42 alla ricerca degli oltre 200 dispersi sulla cui sorte non vi sarebbero purtroppo speranze.

LE SALME A PORTO EMPEDOCLE. Intanto il nulla osta della Procura di Agrigento è arrivato a Lampedusa ed è così iniziato l’imbarco delle 29 salme sul traghetto di linea che dovrebbe arrivare a Porto Empedocle in serata. A coordinare l’iter burocratico è il sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini. Le salme verranno poi tumulate – secondo quanto è stato annunciato ieri dal prefetto di Agrigento, Nicola Diomede – nei cimiteri dei 20 comuni dell’Agrigentino che hanno dato disponibilità.

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