PORTO EMPEDOCLE – Svolta nel tentato omicidio di Vasile Cozzo: arrestato il cognato

Svolta nelle indagini sul ferimento di Libertino Vasile Cozzo, avvenuto all’interno dell’area portuale di Porto Empedocle. E’ stato arrestato ieri sera, da agenti della Squadra mobile di Agrigento e del personale del Commissariato di Porto Empedocle, Giovanni “Gianni” Tuttolomondo, 44 anni, di Porto Empedocle ritenuto l’autore del tentato omicidio. Tuttolomondo è cognato di Vasile Cozzo per avere sposato la sorella, Rosina.Il movente, secondo gli investigatori è da ricercare nell’incendio di un furgone-frigo, avvenuto il 28 marzo scorso, di proprietà della ditta, che si occupa del commercio e trasporto di prodotti ittici, di Tuttolomondo. Il mezzo si trovava parcheggiato in via Leonardo Sciascia a Porto Empedocle. La figlia di Tuttolomondo la notte dell’incendio del furgone ha visto, intorno alle 2.30 mentre era al balcone a fumarsi una sigaretta, proprio lo zio, Libertino Vasile Cozzo che si allontanava dal luogo dove era scoppiato il rogo. I rapporti tra l’uomo arrestato ed il cognato, da tempo sono deteriorati. Lo scorso 29 luglio, Vasile Cozzo alla guida di un fuoristrada si è schiantato contro un’ autovettura con a bordo il cognato. Dopo l’impatto Vasile Cozzo ha ingranato la marcia, fuggendo e facendo perdere le tracce. Poco più tardi è ricomparso sotto casa della sorella, Rosina Vasile Cozzo, e con il Suv si è lanciato a forte velocità contro il furgone congelatore di proprietà di Tuttolomondo, sfondandolo in più parti, per poi scappare una seconda volta. Insomma, rapporti tesissimi sfociati in ripetuti atti di violenza che, anche in assenza di Tuttolomondo, adesso trasferito nel carcere Petrusa, potrebbero ripetersi.Infatti, proprio ieri sera, la moglie dell’arrestato ha incrociato il fratello ricevendo minacce che sarebbero state reiterate anche al telefono poco dopo. Tutto questo ha indotto l’avvocato Salvatore Pennica che assiste Tuttolomondo e la sua famiglia, a presentare un esposto alla Mobile segnalando le minacce e chiedendo sorveglianza e tutela particolare nell’intera zona dove abita la donna in Via dello sport per impedire eventuali ulteriori episodi di violenza.

Alla sparatoria avrebbe preso parte anche una persona non ancora identificata. Giovanni Tuttolomondo avrebbe sparato contro il cognato con una pistola 7,65. Un’arma che non è stata ritrovata e che l’uomo, di Porto Empedocle (Ag), non avrebbe potuto detenere legalmente.

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