PROCESSO “HARDOM” – Chieste pesanti condanne

I pubblici ministeri della Dda di Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli al termine della requisitoria del processo antidroga (spaccio di  cocaina a Porto Empedocle e a Favara) “Hardom” hanno chiesto oltre ottanta anni di carcere  per sette imputati. Per  l’empedoclino Salvatore Prestia, 31 anni, cognato di Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, ritenuto ai vertici della banda, sono stati chiesti 22 anni di carcere; Tredici anni e quattro mesi per gli empedoclini Giuseppe Grassonelli, 29 anni, e Roberto Romeo, 30 anni; dieci anni e otto mesi di reclusione sono stati chiesti per Alfonso Lauricella, 46 anni, di Porto Empedocle; otto anni ciascuno per gli empedoclini Giuseppe Salemi, 29 anni; e Salvatore Cefalù, 25 anni; e per il favarese Antonio Russello di 26 anni. Il Gup di Palermo, Michele Alaimo ha rinviato il processo al prossimo 29 maggio. Altri quattro imputati hanno scelto il rito ordinario e sono stati rinviati a giudizio. Si tratta di Alfonso Sanfilippo, 40 anni, Salvatore Di Betta, 32 anni; Salvatore Radio, 47 anni; e Salvatore Miliziano, 23 anni. La prima udienza è in programma il 7 maggio, nell’aula bunker del carcere Petrusa, davanti ai giudici della prima sezione penale. Il blitz “Hardom” scattò l’8 febbraio dell’anno scorso quando la Squadra mobile eseguì undici provvedimenti di fermo disposti dai pm della Dda che ipotizzano il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio.

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