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Processo d’Appello:”Antonello Montante aveva amicizie scomode”

Antonello Montante arriva nella sede di Confindustria per la riunione del Consiglio Generale, Roma, 17 marzo 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Al processo d’Appello sul “sistema Montante” l’arringa di un Avvocato della parte civile, Annalisa Petitto che ha raccontato il grande bluff ai danni di AlfonsoCicero, l’ex presidente dell’Irsap che per tanto tempo ha creduto alla lotta contro la mafia fatta affianco ad Antonello Montante, è adesso teste chiave del processo.

Era in atto un piano ritorsivo proprio contro Alfonso Cicero. Il legale tramite numerosi atti ha ricordato l’azione del suo assistito. “Antonio Calogero Montante” ha da sempre avuto il terrore che venissero scoperti i suoi antichi rapporti con Paolino Arnone , storico boss di mafia, con il figlio Vincenzo sin dal 1992 coinvolto in pesanti inchieste di mafia, ha detto l’Avv. Petitto – entrambi suoi testimoni di nozze “occulti”. Nonchè con Dario Di Francesco , già reggente della famiglia mafiosa di Serradifalco e dal 2014 collaboratore di giustizia. C’è ancora un’inchiesta per concorso esterno aperta riguarda l’ex paladino dell’antimafia.

La tesi complottistica ed il piano ritorsivo ai danni di Cicero al centro delle argomentazioni dell’Avvocato Petitto. “Dagli atti dell’inchiesta è emerso che Montante aveva pianificato uno spietato “piano ritorsivo” ai danni di Cicero nella certezza che questi si sarebbe tolto la vita”.

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