Processo Gregoretti, Salvini si difende: “Rivendico quello che ho fatto”

Seconda udienza preliminare a Catania per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, presente in aula, per i ritardi nello sbarco da nave Gregoretti di 131 migranti ad Augusta il 31 luglio 2019.

A causa della concomitanza con l’udienza a Catania, è stata invece rinviata al 9 gennaio l’udienza preliminare prevista per oggi nella Procura di Palermo per l’inchiesta che vede sempre Salvini accusato di sequestro di persona e abuso di atti d’ufficio per la vicenda Open Arms.

Nell’aula bunker del carcere di Bicocca davanti al Gup Nunzio Sarpietro, che li ha convocati come testimoni, sono stati chiamati a deporre gli ex ministri dei Trasporti, Danilo Toninelli, e della Difesa, Elisabetta Trenta.

Il premier Giuseppe Conte sarà sentito a Roma il prossimo 28 gennaio, alle 10.30, a Palazzo Chigi dal Gup Sarpietro dopo che il premier si è avvalso del secondo capo dell’articolo 205 del Codice di procedura penale secondo il quale il presidente del Consiglio può chiedere di “essere esaminato nella sede in cui esercitano il loro ufficio, al fine di garantire la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti”.

SALVINI: “RIVENDICO CIO’ CHE HO FATTO, ABBIAMO SALVATO VITE”. “Rivendico con orgoglio quello che ho e abbiamo fatto: a differenza degli altri non cambio idea sulla base delle convenienze. Per me coerenza e dignità sono due parole che hanno un valore. No come Toninelli: su due ore in aula per un’ora e mezza ha detto che non si ricorda e che comunque non era responsabilità sua. Io mi assumo, con i colleghi che erano con me, totalmente e con orgoglio il successo delle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina”, ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa a Catania dopo l’udienza preliminare sul caso Gregoretti.

“Toninelli non c’era, e se c’era dormiva. Trenta non era un ministro politico – ha aggiunto Salvini – ha risposto con tranquillità e serenità in base a quello che competeva. Toninelli è stato lì due ore a ripetere ‘non so’ o non c’era. Non giudico, magari ha ragione lui, ma io mi prendo la responsabilità e la rivendico ogni volta che faccio qualcosa”.

TONINELLI: “NON RICORDO SE HO FIRMATO DIVIETO”. “La linea del governo era quella di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti. Ma ogni sbarco era un caso a parte”, ha detto l’ex ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo a una domanda dell’avvocato Giulia Bongiorno.

“Non ricordo, è passato tanto tempo…”, ha poi detto Toninelli rispondendo alla Bongiorno che gli aveva chiesto se “ricordasse di avere firmato questo divieto di ingresso di transito e sosta che poi viene annullato dal Tar, ricorda? C’è anche la sua firma su questo episodio, la può riconoscere la sua firma?”. La penalista ha ricordato poi un post pubblicato dall’ex ministro.

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