Per i componenti la “squadra” di ispettori che hanno effettuato l’accesso al Comune, per verificare eventuali infiltrazioni mafiose, sarebbe il caso che l’ente venga sciolto, con invio di un commissario straordinario. Nonostante le bocche cucite degli interessati, filtrano nelle ultime ore i primi risultati del lavoro svolto dalla commissione d’accesso che negli ultimi 4 mesi ha passato al setaccio le attività amministrative e burocratiche del Municipio racalmutese. Sul tavolo del Prefetto, Francesca Ferrandino da alcuni giorni, c’è la corposa e dettagliata relazione stilata dagli ispettori, tra i quali il vice prefetto vicario, Nicola Diomede, oltre a Carabinieri, poliziotti e finanzieri. Una relazione che il rappresentante del Governo in provincia di Agrigento dovrà valutare entro trenta giorni e sulla quale, a sua volta, dovrà redigerne una, da inviare al Ministero dell’Interno. Ricevuti gli atti dalla commissione d’accesso e stilate le proprie considerazioni, il prefetto attenderà successivamente le decisioni del Viminale sulla richiesta di scioglimento per infiltrazioni mafiose che sarebbe stata avanzata dalla commissione d’accesso.
Se da Roma avallassero – come accade di solito – il lavoro svolto da chi ha passato settimane e settimane negli uffici del Comune di Racalmuto – inviando quindi un commissario per almeno un paio d’anni – le elezioni fissate per il 6 e 7 maggio prossimi salterebbero.
Annullare il voto potrebbe avvenire anche alla vigilia dell’apertura dei seggi, come avvenne un paio d’anni fa a Castrofilippo. I tempi, come facile intuire sono molto stretti, ma è evidente come ci sia tutta l’intenzione di mettere un punto deciso a una situazione che si trascina da mesi. Fati quattro conti, il prefetto Ferrandino dovrebbe far pervenire entro fine marzo la propria relazione, con il Viminale che, ricevuto l’incartamento da Agrigento dovrebbe decidere in tempi ragionevolmente brevi se sia il caso o meno di sciogliere il Comune per infiltrazioni mafiose, stoppare le elezioni e inviare di corsa un commissario con i poteri di Sindaco e consiglio comunale. Consiglio comunale che nella città di Leonardo Sciascia è tuttora insediato, dopo le dimissioni del Sindaco, Salvatore Petrotto.
A Racalmuto, dunque, sono giorni di grande attesa, per capire cosa accadrà entro le prossime settimane. Se dovesse materializzarsi lo scenario del commissariamento, si tratterebbe dell’ennesimo comune della provincia di Agrigento a essere sciolto per infiltrazioni mafiose.
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