RACALMUTO – Commissione Prefettizia:” No ad uno stipendificio” [FOTO][VIDEO]

La commissione straordinaria, che dallo scorso 10 aprile governa il paese di Racalmuto sciolto per infiltrazioni mafiose si apre alla stampa e lo farà con una certa periodicità. “Perché è giusto che tutta la comunità racalmutese sappia che noi non siamo dei “sanguinari”, ha rimarcato Enrico Galeani . La commissione ha presentato le condizioni amministrative attuali del Comune, tra consuntivo e incombenze. Presenti, oltre ad Enrico Galeani, Emilio Saverio Buda e Filippo Romano, appena subentrato da un paio di settimane a Gabriella Tramonti, presente anche il nuovo segretario generale del Comune , Calogero Ferlisi. I tre componenti la commissione Prefettizia hanno voluto innanzitutto sottolineare la logica di mettere in ordine le cose, in una Comunità che ha avuto parecchi problemi nell’ultimo ventennio. “ Spesso siamo stati visti come coloro i quali hanno dovuto praticare delle scelte impopolari, ma la situazione economica trovata a Racalmuto è parecchio difficile, ecco perché siamo stati spinti a delle scelte dolorose. “Racalmuto rischia il disastro sociale – ha dichiarato Emilio Buda, colui che viene simpaticamente definito dai suoi collaboratori il Ministro delle Finanza,-  ci troviamo di fronte ad un’emergenza, dove 100 famiglie avrebbero potuto rischiare di trovarsi senza un lavoro e non è nemmeno detto che  riusciremo a far quadrare i conti con una certa regolarità nei prossimi mesi”. La più grossa industria del paese è il Municipio. Ecco di cosa tira a campare il paese di Leonardo Sciascia, vive dell’economia del palazzo municipale. Il personale a tempo indeterminato attualmente in servizio è di 84 unità oltre al Segretario Generale con una spesa complessiva di euro 2.917.867 euro; il personale in servizio a tempo determinato è di 76 unità con una spesa complessiva di euro 1.519. 294 euro; i lavoratori socialmente utili sono 62. Per questo personale, a carico della Regione Siciliana, l’ente provvede esclusivamente al pagamento delle necessarie assicurazioni pari ad euro 5000 cadauno. Per mantenere in vita questo Comune servono soldi subito . E soprattutto al passato bisogna metterci una pezza”. Il nostro ruolo – hanno evidenziato i tre commissari è quello di essere abituati a stare in capezzali insoliti, riportare democrazia, traghettare la Comunità ad una normale forma di vita. Serve una riabilitazione economica dell’ente Racalmuto, che si trova in una situazione molto particolare con squilibri di carattere strutturale. Questo è un paese che da anni non fornisce servizi, in questi giorni siamo stati costretti a metterci di tasca i soldi per la benzina nelle macchine dei vigili urbani e nello scuola bus. Ecco, la nostra azione è mirata a riportare l’ente a fornire servizi ai cittadini. Siamo stati attaccati per essere il paese con le tasse più alte d’Italia, ma a noi questi attacchi sono sembrati politicamente strumentali. Qualche difetto, forse, lo abbiamo avuto, non abbiamo comunicato con le televisioni. Ma non abbiamo avuto il tempo di pensarci, perché non eravamo padroni della materia e non volevamo creare allarmismi tra la popolazione, ancora oggi ci troviamo tra le mani una bozza di bilancio. Ma ora è giusto che si sappia che abbiamo trovato situazioni allucinanti. Il riferimento è anche a delle assunzioni fatte senza concorso pubblico e impiegati pagati  per 6 ore quando effettivamente lavorano per sole tre ore. Noi, tutto questo lo abbiamo segnalato alla Corte dei Conti, perchè questo lo si può ritenere come un vero danno per la casse erariali. Si può fare un bel risparmio per proteggere questa macchina amministrativa.

Una situazione a dir poco drammatica, e ove dovesse andare avanti il Referendum quello sui confini territoriali tra Grotte e Racalmuto e staccare altri 1000 abitanti che da Racalmuto passerebbero a Grotte ci sembra davvero improbabile che la tassa sui rifiuti possa abbassarsi l’anno prossimo. Noi, intanto abbiamo impugnato il decreto che possa scongiurare questo passaggio di una fetta di cittadini a Grotte. Inoltre, per quanto riguarda la situazione spazzatura non siamo riusciti a trovare interlocutori.

Una stoccata anche sul Prg mancante da 28 anni, tutto questo tempo ci sembra davvero strano. Noi, vogliamo rimettere in moto il procedimento ed entro fine mandato daremo uno strumento urbanistico. Qui, addirittura, per tanti anni, sono state costruite case su terreni agricoli con lo 0,20mc/mq, quando l’indice di fabbricabilità è lo 0,03.  Nemmeno a Gela dove il tasso di criminalità è stato di alta densità, tra gli anni’80 e ’90 si sono verificate cose del genere.

Insomma, la triade ha le idee ben chiare. Adotteremo entro ottobre 2013 ,salvo proroghe che farebbe rimanere fino ad aprile 2014, regolamenti, regole certe e modificheremo lo Statuto. Qui, tutte le gare si faranno con le dovute cautele antimafia. A Racalmuto lasceremo “ la credibilità della cosa pubblica”.       [Nicolò Giangreco]

 

 

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