L’ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, è stato assolto dalla Corte d’Appello di Palermo dall’accusa di diffamazione nei confronti dell’ingegnere racalmutese Angelo Cutaia. Lo ha reso noto lo stesso ex sindaco Petrotto, che era stato condannato, il 20 marzo 2017, a 2 mila euro di multa, dal giudice onorario del Tribunale di Agrigento, Rossella Ferraro, per una presunta diffamazione. Petrotto è stato difeso dall’avvocato Stefano Catuara.
I fatti risalgono a giugno del 2009, quando Salvatore Petrotto, nella sua qualità di primo cittadino, nella relazione semestrale, pubblicata nel sito ufficiale del Comune, – fa sapere l’ex sindaco in una nota – “citava Cutaia a proposito di alcune attività professionali, svolte per conto del Comune. Tra questi argomenti ‘incriminati’ figurava la mancata ultimazione di una stradina di campagna, la Racalmuto-Grotte-Milena, di cui il Cutaia era il progettista ed il direttore dei lavori, che si diparte dal cimitero del paese di Leonardo Sciascia. La sua lunghezza è di poco più di un chilometro, per 6 metri di larghezza ed è costata, sul finire degli anni Ottanta, 4 miliardi e 700 milioni di vecchie lire; praticamente l’equivalente di una quindicina di milioni di euro di oggi. Malgrado questo enorme dispendio di fondi pubblici, quella strada è tuttora priva di asfalto e risulta ancora totalmente dissestata”.
L’altro punto toccato in quella relazione semestrale – prosegue l’ex sindaco – era quello relativo ai presunti abusi edilizi che sarebbero stati commessi da Cutaia, su un castello medievale, gravato da vincoli paesaggistici, monumentali e storico-archeologici, di epoca Sveva, ubicato a 720 metri di altitudine sul monte che porta il suo nome, ossia monte Castelluccio.
“Tali abusi, peraltro, sono stati sanzionati, nel 2010, – scrive Petrotto – attraverso un’ordinanza di demolizione di alcune significative opere abusive, a firma congiunta dell’architetto Accursio Vinti e dell’ingegner Franceso Puma, allora responsabili, rispettivamente, dell’ufficio per la repressione dell’abusivismo edilizio e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Racalmuto. A distanza di quasi 8 anni, stranamente, ancora ad oggi, non è stata data esecuzione a quell’ordinanza”.
Cutaia, sentitosi leso da quanto riportato in quella relazione, a firma dell’allora sindaco Petrotto, ha presentato 3 querele contro di lui, attribuendogli anche la paternità di una serie di scritti successivi e di presunte diffamazioni che, alla luce dei recenti sviluppi giudiziari, che si sono protratti per quasi 9 anni, si sono rivelate insussistenti.
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