RACALMUTO – Don Carmelo La Magra sul gesto “blasfemo” a Sanremo di Achille Lauro

Tra sacro e profano si apre un dibattito dopo il “battesimo” inscenato da Achille Lauro nel corso della sua esibizione durante la prima serata del Festival di Sanremo 2022 cantando sul palco la sua canzone “Domenica”. Anche il titolo del brano non è piaciuto ad una parte della Chiesa.

Ma c’è anche una parte della Chiesa che minimizza l’episodio. Lo fa il parrocco Don Carmelo La Magra di Racalmuto : «Non vedo alcun messaggio blasfemo in quello che ha fatto. Forse è il segno che la nostra cultura è talmente pervasa dalla fede cristiana che non riusciamo a non declinare i messaggi che vogliamo dare se non attraverso i segni della fede».Scandalizzatevi per altro e fatevela una risata ogni tanto!”, ha tuonato senza mezzi termini sui social dove si dimostra attivissimo. Sempre secondo il parroco, Achille Lauro è un’artista e il suo scopo è quello di comunicare messaggi, non certo essere blasfemo.

Secondo il don, oggi alla guida della comunità ecclesiale di Racalmuto, Agrigento, “come cristiani dovremmo indignarci per cose ben più gravi“. Quali? Ecco la lezione: “Ñ più sacrilego avere le doppie vite, non occuparsi chi ha bisogno e poi manifestare esteriormente la propria fede, essere ipocriti. È sacrilego giudicare gli altri. Insomma ce ne sarebbero di cose su cui indignarci”. Infine il messaggio sui migranti: “Quello per chi è credente è un sacrilegio che si consuma sulla carne di Cristo, come ci ricorda Papa Francesco…  La verità è che ci facciamo forti davanti a una canzone e quando siamo chiamati a fare scelte serie ci tiriamo indietro”. 

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