RACALMUTO – Il Viminale fa la lista degli incandidabili

Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Racalmuto per infiltrazioni mafiose e l’arrivo della triade prefettizia (composta dal vice prefetto Gabriella Tramonti e dai vice prefetti a riposo Enrico Galeani ed Emilio Saverio Buda) che guiderà il Comune, il Ministero degli Interni ha adottato un’altra iniziativa che mira ad ottenere la non candidabilità di alcuni esponenti politici racalmutesi, pare siano complessivamente sei, che negli ultimi anni  sono stati ai vertici dell’amministrazione comunale. Per il ministero, dunque, non dovranno ricandidarsi, l’ex sindaco, Salvatore Petrotto; l’ex presidente del Consiglio comunale, Salvatore Milioto; l’ex vicepresidente, Giovanni Barravecchia; e gli ex assessori o consiglieri comunali, Calogero Campanella, Luigi Di Naro e Concetta Alfano Burruano. A tal proposito il prossimo 7 giugno, tutti compariranno avanti il giudice Marco Salvatori che terrà l’udienza di convalida del ricorso del ministero con il quale si chiede la incandidabilità degli ex amministratori. Per questi ultimi, il Ministero degli Interni, dando corso alla informativa prefettizia che ha determinato lo scioglimento del Consiglio comunale, ha ritenuto di individuare controindicazioni anche legate al pericolo di condizionamento mafioso. In particolare, per gli ispettori prima e per il Ministero degli Interni adesso,  attraverso gli ex amministratori oggi sottoposti all’iniziativa ministeriale, sarebbe stata possibile l’infiltrazione mafiosa in Municipio.

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