RACALMUTO – Inchiesta su alberghi abusivi: in aula ultimi testi della difesa

“Abito a Racalmuto da quando sono nato, l’edificio dell’albergo Ambra a mio avviso ha sempre avuto la stessa altezza. Poi, ovviamente, non l’ho misurato con il metro. Se è stato alzato di dieci o venti centimetri può pure essermi sfuggito”. Il racalmutese Gaetano Bongiorno, chiude così la lista dei testimoni citati dalla difesa dell’ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Calogero Marco Chiarelli, uno dei principali imputati del processo scaturito dall’inchiesta “Giochi di potere”. Il procedimento raggruppa diverse vicende. La Procura ipotizza una lunga serie di reati: costruzione abusiva, truffa, abuso di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio e distruzione di atti pubblici. Secondo l’accusa, con posizioni e ruoli diversificati, sarebbero state commesse diverse irregolarità edilizie e procedurali nella realizzazione di tre grossi alberghi. Bongiorno, rispondendo al difensore di Chiarelli, l’avvocato Daniela Posante, ha spiegato che “l’albergo Ambra all’apparenza aveva la stessa altezza”. Il punto è centrale perché una delle contestazioni della Procura riguarda proprio la violazione del limite di altezza e la circostanza ha fatto scattare pure un’imputazione di “occultamento di atti pubblici”. Gli imputati, fra ex amministratori, imprenditori e tecnici comunali, in tutto sono quindici.

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