RACALMUTO – Mala sanità dietro la morte di Giovanni Domenico Marchese

C’è un caso di mala sanità dietro la morte di Giovanni Domenico Marchese, 13 anni, di Racalmuto avvenuta nel 2009 mentre veniva sottoposto ad un intervento chirurgico presso l’ospedale Villa Sofia di Palermo. Ne è convinta la Procura della Repubblica del capoluogo siciliano che ha deciso di rinviare a giudizio l’anestesista Onofrio Antonio De Luca, con l’accusa di omicidio colposo. Secondo quanto hanno ricostruito i magistrati nel corso dell’inchiesta, che si è avvalsa anche di alcune perizie mediche, il sondino dell’anestesista avrebbe perforato un bronco del ragazzino causandone la morte. Giovanni Domenico Marchese, infatti, si trovava ricoverato presso la struttura sanitaria di Palermo perché i medici gli dovevano risolvere un difetto interatriale al cuore. “Mio figlio – dichiara il papà Angelo Marchese, assistito dall’avvocato Giuseppe Sciascia Cannizzaro – aveva la possibilità di salvarsi se solo quel sondino fosse stato estratto immediatamente dal bronco ed inserito nell’altro. Questo però non è avvenuto causando la morte di Giovanni”.

Per ricostruire quanto accaduto quel 4 settembre di quattro anni fa, il tredicenne ha subito ben tre autopsie. Adesso il rinvio a giudizio di Onofrio Antonio De Luca nei confronti del quale il processo avrà inizio il prossimo 4 novembre. Tutti prosciolti invece gli altri cinque medici che erano stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Palermo. L’intervento chirurgico su Giovanni Domenico Marchese, era stato definito dai medici “semplice” e sarebbe durato al massimo una trentina di minuti. Addirittura ai familiari i medici avevano anche annunciato che Giovanni, l’indomani sarebbe potuto tornare a casa. Però tutto si è complicato a causa di quello che è saltato fuori dopo la denuncia dei genitori e l’inchiesta della magistratura.

A quattro anni dalla sua scomparsa il ricordo del tredicenne è ancora molto alto a Racalmuto. In paese, considerata la sua preponderanza all’arte ed alla cultura, la scuola che frequentava, la media “Pietro D’Asaro”, ogni anno organizza un concorso di pittura dedicato proprio al “Piccolo Giotto” così come lo amavano definire i docenti ed i suoi compagni di classe. Le sue realizzazioni, ornano i muri della scuola che frequentava e della sala di educazione artistica e musicale che il dirigente e gli insegnanti hanno voluto intitolare al ragazzino di Racalmuto. Sempre a Giovanni Domenico Marchese è anche dedicata la mostra cinofila che si svolge tra Racalmuto e Grotte ogni anno in autunno. Infatti, il tredicenne amava gli animali e possedeva diversi cani che adesso accudisce il fratellino.

Carmelo Vella Fonte: Malgradotutto

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