RACALMUTO – Muratore trovato carbonizzato: un giallo quasi risolto [VIDEO]

Rimane un giallo la morte del 51 enne racalmutese, Giuseppe Milisenda, sposato e padre di figli, i cui resti carbonizzati sono stati trovati verso le 6.50 di ieri, sotto un cavalcavia a ridosso della campagna, in contrada Racalmare, sulla strada provinciale che collega i paesi di Aragona con Grotte, in territorio di Favara. Le fiamme hanno divorato ogni cosa comprese le targhe dell’auto, e i carabinieri di Agrigento che si stanno occupando delle indagini sono riusciti a risalire all’intestatario del mezzo attraverso il numero di telaio. Anche se gli inquirenti dopo aver sentito parenti e conoscenti propendono per l’ipotesi del suicidio, mo9lto strano, però, per come è stato architettato.

In un primo momento si era pensato ad un efferato omicidio, infatti, nel 2004, sempre nella stessa zona fu ucciso un catanese. Un omicidio collegato a faide tra criminalità organizzate.

Invece, con il passare delle ore, e dopo le indagini dei militari dell’Arma coordinati dal Procuratore capo Renato di Natale e dal sostituto procuratore Giacomo Forte, il giallo sembra essersi risolto grazie ad alcuni particolari acquisiti che hanno permesso di accertare il suicidio.

A sostegno di questo una lettera trovata dagli inquirenti, scritta in dialetto, dalla vittima e indirizzata ai suoi familiari, dove spiegherebbe i motivi del gesto, in una serie di questioni personali. I militari, ino9ltre, hanno ricostruito la giornata di giovedì della vittima. Pare che, in macchina, con la sua Punto grigia avesse girato per mezza provincia di Agrigento per far visita ai parenti. L’ultima ad averlo visto sarebbe stata la figlia che vive a Raffadali ed è sulla strada del ritorno verso Racalmuto che l’uomo si sarebbe suicidato.

Un giallo quasi del tutto risolto,  con l’unica stranezza sulle modalità del gesto.

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