RACALMUTO – Rispunta il rischio dissesto: decide la Corte dei Conti il 16 settembre

di NICOLO’ GIANGRECO

A Racalmuto il rischio dissesto finanziario a lungo proclamato dalla commissione Prefettizia, non sembra scongiurato. Martedi 16 settembre, potrebbe essere un giorno importante, forse, determinante per le sorti future di un paese, a dir poco ridotto male negli ultimi tempi. E all’orizzonte nulla appare andare in favore dei cittadini, che tasse hanno pagato e tasse continueranno a pagare. Le bollette Tarsu poco dopo ferragosto sono arrivate, la prima rata è già scaduta. L’altro ieri sera, approvate in consiglio le aliquote Tasi e Imu. Adesso, c’è la seria probabilità facendo due calcoli “alla fimminina” come si dice da queste parti, che anche chi non pagava la tassa sulla prima casa, dovrà farlo. Si ricompensa, cosi, quel piccolo sconticino effettuato sulla bolletta Tarsu. Ti tolgo da una parte ma me lo riprendo dall’altra. Altro che respiro per le tasche del cittadino già messo al lastrico da tante altre tassazioni quasi quotidiane. Dunque, aliquote ai massimi livelli,  e cioè, IMU: prima casa esente, ad eccezione dei fabbricati adibiti ad abitazioni principali di categoria A 1 / A8 /  e A9, che pagheranno l’Imu con aliquota del 6 per mille e una detrazione di 200 euro maggiorata di 50 euro per ciascun figlio residente di età non superiore ai 26 anni,   seconda casa 10,6 per mille e all’Imu si aggiunge anche la Tasi a 2,50 per mille per la prima casa. Senza fronzoli,c’è bisogno di pareggiare il bilancio, per evitare un dissesto che, anche secondo il Sindaco Emilio Messana non è del tutto scongiurato. Riaffiorano gli scheletri della pre campagna elettorale, i timori di sempre: con dipendenti, precari e lavoratori vari in bilico, i cittadini sempre più tartassati e il Comune che rischia di chiudere il suo portone. Cosi come facilmente pronosticabile era il fatto che terminata l’estate, con la sbornia di cultura che ancora abbiamo addosso non tutto fosse finito in tarallucci e vino. Ora, il futuro di Racalmuto, sembra nelle mani della Corte dei Conti, con l’audizione fissata  per il giorno 16 di settembre, dove si discuterà del piano di rientro del comune .Vorremmo pensare che non accada l’inverosimile, altrimenti, abbiamo perso altri 6 mesi, il tempo che si dava per la durata a qualsiasi vincitore Sindaco, che fosse salito al timone del Palazzo.

 

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