RACALMUTO – Si punta sul dissesto controllato[VIDEO]

Quelle che si stanno vivendo in queste ultime settimane a Racalmuto sono ore di ansia e preoccupazione,soprattutto per gli 84 impiegati, considerati in eccesso , più del doppio necessario. Una patata bollente  incombe sul tavolo dei tre commissari prefettizi, al Comune dallo scorso 10 aprile. Già durante l’ultima conferenza stampa tenuta alla presenza dei giornalisti, Filippo Romano, Enrico Galeani ed Emilio Saverio Buda avevano rilevato come alto fosse il rischio dissesto finanziario per il comune di Racalmuto. Sono ore decisive per il varo del bilancio . Le voci del Palazzo sussurrano l’ipotesi di un probabile dissesto. Ma in realtà ancora nessuna decisione è stata presa: la prossima settimana se ne saprà di più e potrebbe essere quella decisiva per le sorti dell’ente comune. Secondo un’analisi già redatta ed elaborata dei tre commissari ci sono: 13 milioni e 577 mila euro di entrate, rispetto a equivalenti uscite, rappresentate per la maggior parte dalla spesa corrente per stipendi e servizi di 8 milioni 473mila euro e per il resto da “partite di giro” con Regione e Stato, di fatto somme fisse. Sul bilancio pesano debiti pregressi, alcuni dei quali non iscritti a bilancio, e quindi capaci di far sballare tutti i conti. Le prospettive non sembrerebbero  buone. Perché se per il 2012 il bilancio può sicuramente essere chiuso in pareggio, la questione dei vecchi debiti del Comune e delle mancate riscossioni si ripresenterebbe per il 2013. Certamente l’ intenzione della triade commissariale non è quella di voler infierire su alcuni nuclei familiari, sarebbe un dramma. E allora, ecco profilarsi l’ipotesi del “dissesto controllato”, che in questi giorni viene esaminata dai commissari, punterebbe ad evitare il rischio che qualcuno possa lasciarci il posto di lavoro. Da una parte i 76 lavoratori a tempo determinato potrebbero essere pagati dalla Regione, alla stregua dei lavoratori socialmente utili(62). Dall’altra parte, non ci sarebbe la necessità di mettere in mobilità alcuni dei lavoratori assunti a tempo indeterminato perché, se il dissesto venisse dichiarato per il 2012, i numeri del personale del Comune sarebbero ancora parametrati sull’ultimo censimento, quello del 2001, che attribuiva a Racalmuto una popolazione superiore ai diecimila abitanti, visto che i dati dell’ultimo censimento del 2011  fanno registrare una popolazione residente al di sotto dei novemila abitanti non sono stati ufficialmente proclamati. In compenso, il “dissesto controllato” servirebbe a fare piazza pulita dei debiti pregressi, mentre il bilancio del Comune del post-dissesto ripartirebbe senza essere gravato dalle vecchie pendenze. Esattamente come si fa con le “bad company” che vengono chiuse e messe in liquidazione, mentre le “new company” ripartono con bilanci vergini. Quello che è successo, ad esempio, quando Alitalia è stata soppiantata dalla nuova Alitalia-Cai. Un “dissesto controllato”, secondo questo scenario, farebbe ripartire Racalmuto 2 sulla base di nuovi conti, lasciando i debiti e le pendenze sul bilancio di Racalmuto 1. C’è ansia e trepidazione  e nei  prossimi giorni dovrà essere presa una decisione si spera non sofferta .

 

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