RACALMUTO – Sindaco e assessori si aumentano le indennità di carica

Nell’ultimo giorno dell’anno utile ( il 30 dicembre 2022) il Sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia e i suoi assessori Angelo Curto, Luigi Penzillo e Ivana Mantione hanno provveduto all’adeguamento delle proprie indennità come una legge regionale , quella del 25 maggio 2022 permette.

La giunta comunale alla presenza del segretario generale del Comune, Roberta Marotta, ha provveduto di deliberare l’aumento delle indennità, c’è la firma di tutti tranne quella dell’assessore Carmelica Gagliardo. L’aumento delle indennità di carica è del 45% per il 2023 e del 68% nel 2024. Quindi, dal 1 gennaio del 2023, si è dato atto al provvedimento di una maggiore quota di indennità annua spettante agli amministratori comunali , comprensiva del rateo annuale dell’indennità di fine mandato del Sindaco, , sono a carico del bilancio comunale. Inoltre, le indennità andranno dimezzate per i lavoratori dipendenti che non hanno richiesto l’aspettativa.

E in merito al provvedimeto di fine anno non sono mancate le reazioni, come quella dell’ex assessore comunale Giuseppe Guagliano, oiggi ferreo oppositore della stessa. Guagliano scrive:” La vecchia giunta ne era perfettamente a conoscenza, ma non l’ha presa neanche in considerazione! Conti alla mano il costo di questa scellerata proposta fatta personalmente dal Sindaco, incidono sul bilancio del comune x un importo, equivalente a quello previsto per l’aumento delle due ore ai 65 contrattisti del comune! Risorse assegnate ma puoi fatte confluire, dalla nuova Giunta, in tanti rivoli di spesa clientelare! – e ancora – Di certo c’é un fatto: Che il paese non é in grado di assorbire il danno economico di questa loro scellerata attivitá amministrativa! E ancor di meno, di reggere il peso del degrado etico e morale del loro agire! Un intero Paese spera che nel 2023 si possa voltare.pagina!”

L’ex consulente della Fondazione Sciascia, Lillo Bongiorno, dimessosi, dal ruolo proprio prima che finisse l’anno, invece, commenta: ” Fermo restando, che l’atto è legittimo, previsto dalla legge; che è stato adottato dopo 7 mesi dalla sua previsione; che le cifre ivi previste sono al lordo delle trattenute; che gli amministratori svolgono un importante lavoro in favore della collettività, tuttavia, ritengo che per la grave crisi economica in corso che travaglia in maniera drammatica famiglie ed imprese ed, anche, per non gravare il bilancio comunale di ulteriori spese, sarebbe stato opportuno non adottare l’atto di aumento delle indennità di carica. Prendo atto, positivamente, che l’assessore Carmelisa Gagliardo non ha firmato la deliberazione di che trattasi.

Si tratta di un aumento considerevole che in vari casi raddoppia gli importi precedentemente ricevuti dagli amministratori locali.Una scelta, secondo alcuni, passata troppo sotto traccia nel dibattito pubblico.

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