RACALMUTO – Successo di pubblico per la Grande Sud Orchestra al Regina Margherita

RACALMUTO. di Salvatore Picone

Un numeroso e composto pubblico ha riempito la sera di Venerdi sette ottobre il Teatro Regina Margherita di Racalmuto.
Senza alcun timore di smentita, si e’ trattato di uno tra gli spettacoli musicali piu’ belli e partecipati a cui i racalmutesi hanno potuto assistere, almeno dall’ultima riapertura.
Lo scenario e’ stato unico, trattandosi di uno dei Teatri siciliani piu’ belli, architettato a suo tempo sulla scia del Teatro Massimo di Palermo.
Una serata sold out di ottima musica, che certamente i numerosi presenti non dimenticheranno presto.
Grand sud Orchestra, “il sud che suona”, un progetto musicale di una certa valenza artistica il cui ideatore e componente, della jam session agrigentina , Giovanni Di Maida, ha voluto regalare, tramite l’amicizia con l’ormai noto poeta di Racalmuto, Giovanni Salvo, alla citta’ di Leonardo Sciascia.


Una manifestazione di solo cuore e passione che e’ andata dunque oltre la venalita’ degli impegni di spesa e delle delibere.Cosi il Sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia, di ritorno da una visita in Canada, presso la comunita’ racalmutese della citta’ di Hamilton, ha trovato una gradita sorpresa, seguita amministrativamente da uno dei suoi piu’ stretti e validi collaboratori, il dirigente comunale Nicola Sferrazza.
La magica serata scandita da ritmati e scroscianti applausi, ha sancito l’ottima scelta della gradevole e ricercata miscelazione di canzoni del folklore siciliano e partenopeo.
Collante il suono dei cimbalini dei tamburelli e l’incantevole voce della cantante napoletana Cristina Mazzaccaro.
Imsomma il regno delle due Sicilie artisticamente rappresentato in modo encomiabile dai componenti della Grand Sud Orchestra: Peppe Sciortino, Mario Vasile, Mimmo e Pontillo junior, i fratelli Lello e Nino Casesa, Rino Boccadoro.
Una unione artistica con un tocco allegro e raffinato, molto alternativo al piu’ popolare genere “neomelodico”, conosciuto come “musica napoletana”, da tempo parte integrante della tradizione popolare siciliana, tanto che alcuni dei suoi più illustri esponenti sono proprio dei conterranei di Sciascia e Camilleri.
Un progetto che ha unito la sicilia e la campania con un abbraccio musicale unico, una “pullicineddra beddra” di cui sentiremo sicuramente ancora parlare.

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