RAVANUSA – I particolari sull’arresto dei 6 rumeni ladri di rame

Le squadre mobili di Agrigento ed Enna hanno arrestato, all’alba di ieri, 6 rumeni accusati di ricettazione. Nell’auto di uno di loro i poliziotti hanno scoperto ben 700 chilogrammi di cavi di rame rubato. I sei, in origine dovrebbero essere sette, ma uno è riuscito a sfuggire, sono stati bloccati in un casolare di contrada Fondachello, nel territorio di Campobello di Licata, al termine di un inseguimento durato poco meno di mezz’ora. La squadra mobile di Agrigento, che ha condotto l’azione anticrimine coordinata dal vice Questore aggiunto Corrado Empoli, ha avviato accertamenti anche sul casolare all’interno del quale sono stati sorpresi gli stranieri. Pare, infatti, che lo stabile fosse in uso ai romeni, ma è di proprietà di agrigentini. E’ verosimile che già nelle prossime ore i titolari del casolare vengano sentiti per sapere se erano a conoscenza del fatto che lo usassero dei rumeni o se, al contrario, non sapevano che le sette persone individuate dalla Polizia si erano rifugiate nel locale. Il blitz eseguito rientra negli interventi di inasprimento dei controlli contro i furti di cavi di rame disposti dal Ministero degli Interni, Angelino Alfano, nel corso del vertice con tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine che si è tenuto lunedì scorso in Prefettura ad Agrigento. Già dall’indomani, infatti,  ben sette equipaggi del nucleo prevenzione crimine della Polizia, giunti da Palermo, operano sul territorio agrigentino. Soprattutto di notte hanno eseguito verifiche nella zona industriale di Ravanusa e Campobello di Licata, luogo dove si è concentrato il maggior numero di furti. I sei arrestati di ieri sono reclusi nel carcere Petrusa di Agrigento : 4 risiedono ad Agrigento, gli altri 2 dimorano nelle province di Caltanissetta e di Messina.

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