REFERENDUM – Il quorum raggiunto solo a Sciacca

Il referendum sulle trivelle non raggiunge il quorum: i votanti si fermano al 32,15% con i sì che sfiorano l’80% e i no al 20%. Esulta Matteo Renzi che giudica il risultato una vittoria contro quei “pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione” che volevano farne solo “una conta” politica. Ma, in parte, si dicono soddisfatti anche i sostenitori del comitato per il sì per aver “acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese”.

Soltanto Sciacca, grosso centro dell’Agrigentino, supera in Sicilia il quorum con il 53% degli elettori andati ieri alle urne per il referendum. Nell’isola affluenza bassa con il 28% degli elettori che si sono recati a votare. Di questi il 92,54% ha votato sì e solo il 7,46% ha votato no. A Trapani ha votato il 33% degli aventi diritto; a Palermo il 29%; a Siracusa il 28; a Caltanissetta il 28; a Catania il 29; ad Agrigento il 28; a Messina il 29; a Ragusa il 29; a Enna il 32%.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato a Palermo nel seggio allestito nella scuola statale Piazzi, in via Rutelli, a poca distanza dalla sua abitazione in via Libertà. A Catania il sindaco Enzo Bianco ha votato nella scuola Giosuè Carducci di via Suor Maria Mazzarello dopo essersi recato in bicicletta al Lungomare liberato.

“A determinare il risultato finale – sostiene Greenpeace – hanno contribuito i tempi contratti della campagna referendaria, il rifiuto del governo di indire un Election Day e una strategia politico-mediatica che a lungo ha tenuto sotto silenzio il tema del referendum sulle trivelle. Non tutti hanno giocato pulito in questa partita, l’invito all’astensione venuto dal governo rimane una brutta pagina nella storia della nostra democrazia. Comunque la partecipazione alla consultazione non deve essere ignorata: un gran numero di italiani ha chiesto una politica indipendente dalle lobby fossili”.

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