E’ stata pubblicata sul sito del Dipartimento Lavoro la circolare esplicativa della normativa regionale che disciplina il percorso di stabilizzazione del personale ASU. Entro il prossimo 8 novembre, i lavoratori impiegati nelle attività socialmente utili dovranno presentare l’istanza per l’inserimento nella «sezione esuberi» all’interno dell’elenco unico regionale, istituita per agevolare lo svuotamento del bacino ASU.
Questa scadenza assume un significato particolare perché vengono sollecitati gli enti ad aggiornare, come per la legge, il proprio piano di stabilizzazione per la futura contrattualizzazione dei precari. “Nei centri per l’Impiego – ha detto l’assessore della Famiglia, Carmencita Mangano – saranno attivati degli sportelli informativi e, allo stesso tempo, promuoveremo i tavoli di concertazione con le parti sociali. Lo scopo è di assistere i precari, destinatari delle misure, e gli enti per la redazione del programma di fuoriuscita in maniera da valorizzare le loro competenze garantendo lo sbocco occupazionale. Da oltre 15 anni queste persone partecipano alla vita amministrativa degli enti e finalmente hanno ricevuto la risposta alle loro legittime aspettative. Nella circolare ci siamo preoccupati di tutelare anche quei lavoratori che sono in attesa di conoscere la loro nuova destinazione. In questo caso continueranno a lavorare nel vecchio ente e percepiranno l’assegno ASU fino a quando non otterranno il trasferimento».
Il Dipartimento Lavoro, decorsi i termini, acquisite le domande dei lavoratori e verificati i programmi di fuoriuscita dal bacino ASU redatti dagli enti, provvederà a pubblicare l’elenco dei soggetti da inserire nella sezione degli esuberi. Un passaggio indispensabile affinché il Dipartimento proceda, nel rispetto della normativa vigente, a individuare le nuove pubbliche amministrazioni, o le società a capitale pubblico, interessate a implementare i propri servizi di competenza istituzionale. La normativa regionale, per agevolare il percorso di sbocco occupazionale, riconoscerà a tutti gli enti un contributo pari all’importo dell’assegno di utilizzazione in ASU per ogni precario che verrà contrattualizzato a tempo indeterminato.
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