REGIONE – Ato idrici, braccio di ferro nella maggioranza
Nicolò Giangreco
La gestione dell’Acqua in Sicilia è alla paralisi e fa riesplodere lo scontro fra una parte del Pd e il Governo dell’Ars. Lo scontro è tornato d’attualità perché Giovanni Panepinto del Pd ha esaminato il testo con cui l’assessore Vania Contraffatto ha proposto di correggere le norme impugnate. Nei 12 articoli viene cancellate la possibilità assegnata alla giunta di fissare le tariffe, che restano cosi di competenza dell’agenzia nazionale. In altri due articoli si cancella l’obbligo a carico dei gestori privati di non assumere le tariffe se cambiano i costi fissati nel contratto e si abroga anche la sanzione, sempre a carico dei privati, nei casi di interruzione dell’erogazione. Ma per Panepinto, che interpreta anche il malessere dei comitati referendari , questa manovra “ è irricevibile perché intende modificare il senso e le ragioni del referendum. Non si può assecondare l’impugnativa del governo nazionale in forza ad inesistenti norme comunitarie. E’ una palese amnesia sulla potestà legislativa esclusiva della Regione”.
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