REGIONE – Cene, regali ed escort in cambio di favori. Blitz con 17 arresti, nel mirino politici e burocrati [VIDEO]

La guardia di finanza ha scoperto un comitato d’affari che per anni, anche attraverso la corruzione di politici e dirigenti pubblici e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia: 17 le persone coinvolte. Dodici sono finite in carcere e cinque agli arresti domiciliari. L’organizzazione si sarebbe appropriata anche di fondi comunitari destinati al finanziamento di progetti per la formazione professionale. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo. 

Le Fiamme gialle – che hanno poi effettuato un blitz nella segreteria generale del Parlamento siciliano per eseguire alcuni controlli – hanno anche sequestrato il capitale sociale e i beni di cinque società e denaro riconducibile agli indagati per un valore di 28 milioni di euro. Cinquanta le perquisizioni eseguite nelle abitazioni e negli uffici delle persone coinvolte che sono accusate di corruzione, illecito finanziamento ai partiti, frode fiscale e truffa.

Al centro del comitato d’affari ci sarebbe stato Fausto Giacchetto, il project manager già indagato, che avrebbe pagato tangenti, regalato viaggi e fornito escort a pubblici funzionari e politici in cambio di finanziamenti per un ente di formazione, il Ciapi, e dell’aggiudicazione di bandi regionali sulla comunicazione. Giacchetto è finito in carcere con la moglie e la segretaria. A svelare i meccanismi della corruzione sarebbero stati due collaboratori di Giacchetto. Oltre ai 17 arrestati l’inchiesta coinvolge una quarantina di persone che sono indagate.

Tra i fermati ci sono anche due ex assessori regionali, Gianmaria Sparma e Luigi Gentile, che in passato hanno avuto rispettivamente la delega all’ambiente e ai Lavori Pubblici. Gli altri arrestati oltre a Giacchetto, indicato come il “cervello” della truffa, Stefania Scaduto, Francesco Riggio, Pietro Messina, Concetta Argento, Claudio Lo Nigro, Domenico Di Carlo, Luciano Muratore e Antonino Belcuore. I domiciliari sono stati concessi a Carmelo Bellissimo, Sandro Compagno, Massimo Sala, Elio Carreca e Bruno Devita. Una persona, di cui ancora non è stata resa nota l’identità, è tuttora ricercata.

Secondo indiscrezioni, a vario titolo, sono stati iscritti nel registro degli indagati il senatore del Pdl Francesco Scoma, l’ex assessore regionale al lavoro, Lino Leanza, l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio e il presidente della commissione bilancio dell’Ars Nino Dina. Leanza, Dina e Alotta sono stati interrogati dai pm di Palermo e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Cascio invece ha risposto ai magistrati: “Sono tranquillo – ha poi commentato -. Spero di aver dato il mio contributo per chiarire questa vicenda e soprattutto la mia posizione”.

L’unico politico indagato per corruzione è il senatore del Pdl Francesco Scoma che, da assessore regionale agli enti locali avrebbe fatto avere all’ente di formazione Ciapi, finito sotto inchiesta, oltre 5 milioni di euro di finanziamenti. In cambio avrebbe avuto 13 mila euro per la campagna elettorale, il pagamento di un viaggio a Capri costato 6 mila euro e abbonamenti in tribuna vip allo stadio per 7 mila euro. 

Di finanziamento illecito ai partiti rispondono l’ex presidente dell’Ars Cascio che avrebbe avuto rimborsi per materiale elettorale per 11 mila euro circa, il deputato regionale Salvino Caputo, a cui sarebbero andati 22 mila euro per la campagna elettorale e, tra gli altri, Nino Dina e Lino Leanza che avrebbero avuto, rispettivamente, 6 mila e 3.300 euro per materiale elettorale.

In carcere, a differenza dei politici che sono solo indagati, è finito Gian Maria Sparma, ex assessore regionale, coinvolto nell’inchiesta per gli atti svolti da dirigente della Regione quando, in cambio della commissione di servizi a due società vicine all’ex manager del Ciapi Fausto Giacchetto, si sarebbe fatto pagare un viaggio in Tunisia, abbonamenti Sky, un trasloco e una carta prepagata. Dalle indagini era emerso che avrebbe intascato dollari che gli sarebbero serviti per un viaggio negli Stati Uniti.

Ora il governo Crocetta sta passando al setaccio tutti i progetti, autorizzati dai singoli assessorati, per piani di comunicazione e promozione alcuni dei quali affidati, in vario modo, a società vicine a Giacchetto. A una prima analisi, il governo stima in oltre cento milioni i progetti per comunicazione e promozione sui quali adesso vuole vederci chiaro. “Stiamo verificando i documenti”, spiega l’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris. Proprio il Turismo è il cuore dell’inchiesta sui Grandi eventi, partita dai controlli effettuati dagli ispettori dell’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode, sui progetti finanziati con risorse dell’Ue e gestiti durante la passata legislatura, sotto l’allora governo di Raffaele Lombardo. Secondo le verifiche dell’assessorato, nel 2011 sono state rendicontate dagli uffici spese per 250 milioni di euro, mentre per il 2012 non risulta alcuna spesa certificata.

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