REGIONE – Crocetta revoca 7 dirigenti “Ufficio stampa, qualcuno resta”

Dirigenti regionali, si cambia. Questa mattina il presidente della Regione ha revocato l’incarico a sette big della burocrazia siciliana, sette dirigenti generali: BIAGIO BOSSONE, GESUALDO CAMPO, GIANLUCA GALATI, PIETRO TOLOMEO, MARCO SALERNO, FRANCESCO NICOSIA, LUDOVICO ALBERT. “Il mio obiettivo – ha detto Crocetta in conferenza stampa – è arrivare a 13 dirigenti generali quanti sono gli assessorati, non possono essere 30. È  giusto che ogni assessorato abbia un solo dirigente, non due o tre e che diano anche unità alle politiche di quell’assessorato, quella di oggi è una prima manovra, il resto verrà dopo l’insediamento della giunta”.
La rotazione sarà integrata dalla nomina di alcuni esterni. Crocetta ha annunciato una rotazione temporanea dei dirigenti. Così VINCENZO DI ROSA andrà alla guida del corpo forestale della Regione, SERGIO GELARDI andrà al dipartimento beni culturali, ANNA ROSA CORSELLO all’istruzione e formazione, VINCENZO FALGARES alle attività produttive, MARIANO PISCIOTTA al Bilancio, GIOVANNI BOLOGNA all’Audit.. È previsto inoltre un risparmio per l’amministrazione: “I dirigenti generali – ha aggiunto il governatore – che resteranno saranno riassegnati non più come direttori generali ma come dirigenti di terza fascia”.

UFFICIO STAMPA DECADUTO. “Da oggi l’ufficio stampa è decaduto. L’incarico ai 21 giornalisti è revocato”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in conferenza stampa a palazzo d’Orleans a Palermo, davanti ad alcuni addetti stampa della Regione che anche oggi sono al lavoro e inviano comunicati.
“I giornalisti dell’ufficio stampa – ha aggiunto – hanno un incarico fiduciario – devono essere in grado di fare una dichiarazione interpretando il mio pensiero, a volte  devono parlare al posto mio, devono essere una squadra a difesa della presidenza. Per questo i componenti dell’ufficio stampa attuale non possono rimanere. Naturalmente se vogliono anche loro possono fare domanda per il nuovo ufficio stampa che sarà più snello, meno numeroso fatto da gente giovane e che lavora. Un giornalista non può percepire lo stipendio da come quello elargito finora per 19 comunicati l’anno”.

“DA PANORAMA BUFALA SU MIEI AMICI D’INFANZIA”. “Panorama scrive falsità, mi ha calunniato e diffamato scrivendo cose irreali. Per questo chiederò milioni di euro per danni che devolverò ai ragazzi di quartieri disagiati di Gela, dello Zen di Palermo, di Librino a Catania. Finalmente c’é un giornale che può pagare”. L’ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, a Palermo, che ha fatto riferimento a quanto pubblicato dal settimanale “Panorama” che in un lungo articolo parla delle “Relazioni pericolose del presidente”.
Il governatore ha spiegato per oltre un’ora ai giornalisti in conferenza stampa i suoi rapporti con i personaggi citati nel servizio del settimanale, dicendo che  è in atto “una strategia mafiosa, una macchina del fango per delegittimarmi”. “Una strategia – ha aggiunto – cominciata dall’on. Simona Vicari del Pdl all’inizio della campagna elettorale. Io ho fatto l’assessore, il sindaco, l’eurodeputato non ho mai avuto un avviso di garanzia neanche per abuso d’ufficio. Mi hanno rivoltato e intercettato senza che ne sapessi nulla: non è stato trovato niente contro di me: io i mafiosi li ho denunciati e per questo ho una condanna a morte”.

“ARMAO TRADITORE DELLA SICILIA”. «L’ex assessore Gaetano Armao è un traditore della Sicilia. Ha consegnato un rapporto al governo nazionale sul rischio default essendo corresponsabile dello sfascio e dando contributi dopo aver parlato di quel rischio e creando presupposti per lo scioglimento. Sono stati dati fondi durante la campagna elettorale illegalmente. Andrò in procura». Lo ha detto in conferenza stampa a Palermo il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.   «Non permetterò che lo Statuto siciliano venga delegittimato. Le mie prossime mosse saranno di esaltazione dello Statuto, penso d’ istituire un’ Alta Corte in Sicilia che lo faccia rispettare», ha affermato.   «Armao – ha aggiunto Crocetta – ha fatto un provvedimento per pagare i dipendenti dell’Ato di Enna deliberando anche il pagamento di una parcella, se non ricordo male di circa 80 mila euro, in suo favore perchè aveva lavorato per l’Ato. Ci sono le leggi da rispettare ma c’è anche un’etica. Quando ero sindaco e mi sono candidato all’europarlamento per due mesi non sono entrato in comune, figuriamoci firmare una delibera».

 

ARMAO: “ACCUSE FALSE E INFAMANTI”. «False e infamanti». Così l’ex assessore regionale all’economia Gaetano Armao definisce le accuse del neo Governatore Rosario Crocetta, che non viene mai nominato, circa un suo presunto ‘tradimentò nei confronti della Sicilia. Per Armao il presidente «misconosce non solo lo Statuto, ma anche gli elementi organizzativi e finanziari della Regione» e denuncia «una strategia della mistificazione che il nuovo e confuso inquilino di Palazzo d’Orleans sta cercando di propalare per nascondere il suo affanno». «Qualche giorno fa – aggiunge Armao – tra fantasmagoriche dichiarazioni, v’era pure quella che la Presidenza avrebbe ‘fattò, a giorni, una legge sulle imposte per le imprese nazionali operanti in Sicilia, volendo normare ciò che è già previsto dall’art. 37 dello Statuto. A Rai 1, solo domenica, si dava per certo di aver reperito, con una fantomatica spending review, addirittura un miliardo di euro (sic!)». «Non resta che augurarsi – afferma l’ex assessore – che il prodigioso amministratore mantenga anche la delega all’economia per risolvere tutti i problemi finanziari e non della Sicilia. Per quanto mi riguarda il lavoro a difesa dell’autonomia finanziaria della Sicilia è sotto gli occhi di tutti e procederò nelle sedi opportune contro la diffamazione ed altre contumelie, da chiunque esse provengano. Ma quel che è grave è che si cerchi di turlupinare i cittadini di fronte alla drammatica situazione finanziaria, e che puntualmente abbiamo rappresentato con il Ragioniere generale (anch’egli oggetto di strali), con affermazioni totalmente false».     «Da ultimo – conclude Armao – mi viene il sospetto che forse l’ex sindaco di Gela non dimentica che ero il legale di controparte nel giudizio su quell’elezione non priva di questioni che destarono non poche perplessità. La stessa elezione che il giornalismo d’inchiesta di Panorama oggi porta all’attenzione del Paese e sulla quale i cittadini si aspettano i dovuti  chiarimenti».

 

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