Renzi: “M5S? Discutono solo di scontrini, si spaccheranno.

Matteo Renzi protagonista oggi al Salone del libro di Torino. E non solo perché ha scritto un libro-pamphlet ed è andato al Lingotto a presentarlo. Ma anche perché parla a tutto campo con un tono da futuro candidato premier del Pd, forte anche dell’appoggio di Walter Veltroni. Critica le scelte del partito, invoca la necessità di una leadership, attacca il M5S. E annuncia di essere pentito di aver usato il termine ‘rottamazione’: “Ho sbagliato, è una parola che fa paura”.

“Avessimo utilizzato un’altra espressione, probabilmente non avremmo avuto la visibilità ottenuta con ‘rottamazione'”, ma “è anche vero che in una comunità come quella italiana, dove il 70 per cento della popolazione è over 40, forse l’impatto è stato eccessivo. Ho impaurito. Dunque ho sbagliato”.

Renzi racconta di come abbia vissuto le ore che hanno preceduto la nascita del governo Letta quando sembrava dovesse toccare a lui. “L’ipotesi che consideravo impossibile, infatti, prende corpo nelle telefonate più stravaganti. Dai miei avversari interni nel Pd, che sono i ‘giovani turchi’, ai sindaci delle città più importanti, da leader esperti come Veltroni e Casini, da sinistra a destra ricevo molti incoraggiamenti a mettermi in gioco. I miei amici sono ovviamente terrorizzati: ‘Matteo, questo e’ un trappolone”. Poi la telefonata di Berlusconi: “‘Non c’è un veto nostro, caro sindaco. Semplicemente non vogliamo te, preferiamo Amato e Letta”.

Adesso bisogna passare a una nuova fase. E’ tempo di “restituire all’Italia una sorta di bipolarismo gentile”, spiega il sindaco di Firenze intervistato sul palco della kermesse torinese da Mario Calabresi. E rivolto al suo partito critica l’ex segretario: “Quale è stato il più grave errore di Pier Luigi Bersani in campagna elettorale? Non averla fatta”. La certezza di aver già vinto è stato l’errore fatale del Pd. Per Renzi questo ha “consentito a Silvio Berlusconi di recuperare un ruolo in questa campagna elettorale e in questa legislatura è stato errore gravissimo che ha fatto una sinistra troppo sicura di sè”. Quanto a sé, il sindaco ammette più tardi alla trasmissione” In 1/2 h” da Lucia Annunziata, che l’unica battaglia persa è stata quella per le primarie.

Il giovane sindaco consiglia di superare quella diffidenza che c’è a sinistra verso l’idea del leader. “Il leaderismo è sbagliato – spiega – ma senza leadership non si vincono elezioni”. “Un uomo solo al comando – continua – è un’espressione bella, noi abbiamo ridotto capacità di avere leadership a concetto negativo. Il leaderismo è sbagliato ma senza leadership non si vincono le elezioni”.  “Non è accettabile – aggiunge – che uno voglia partecipare alle primarie e venga respinto ai seggi”. Come già detto altre volte, ribadisce che non si candiderà alla segreteria del Pd in vista del Congresso di ottobre. E ammette di provare “vera ammirazione” per il candidato Sergio Chiamparino. Di Epifani si augura che “non parli di lavoro come un segretario della Cgil”.

Rivolto infine ai grillini, Renzi ironizza sulla questione della diaria: “E’ ridicolo che chi ha votato M5S, pensando potesse cambiare le cose, si trovi 150 parlamentari a discutere di scontrini e diarie. Ma prendete quei soldi e governate!”. Secondo lui il gruppo parlamentare di Grillo si spaccherà: “Ha posizioni ideologiche quando si tratta di andare dietro alla linea del leader, ma poi si spacca quando si parla di soldi e diaria”.

A sostegno di Renzi dal Salone di Torino interviene anche Walter Veltroni: “Oggi Renzi è sicuramente la persona con maggiori caratteristiche per la premiership. Ma un partito non vive solo di nomi”. E sottolinea che il sindaco “dice molte delle cose che noi abbiamo detto al Lingotto nel 2007”.

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