RIESI – Truffa milionaria all’Inps, scoperta impresa che impiegava fittizziamente 137 falsi braccianti agricoli

Ben 137 falsi braccianti agricoli denunciati per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in genere; una intera impresa creata solo per mettere in atto questa truffa e sullo sfondo anche estorsioni agli stessi falsi braccianti per farsi consegnare una parte del sussidi truffato. E’ il risultato di una lunga e articolata indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri di Riesi, su delega della Procura della Repubblica alla sede.

La truffa milionaria, realizzata da una impresa agricola fittizia – la Carosello 2000 di Riesi (CL) – gestita da due soggetti, uno di nazionalità rumena e l’altro di nazionalità italiana, si aggira intorno a 900.000 euro, erogati dall’Inps in tre anni a titolo di “sussidi di disoccupazione agricola semplice, assegni per il nucleo familiare, per malattia e per maternità”.

La ditta, costituita secondo le indagini al solo fine di realizzare la truffa e apparentemente operante nella raccolta di prodotti agricoli, ha assunto soggetti compiacenti relativamente ai quali ha dapprima falsamente attestato all’Inps l’impiego quali braccianti nei campi e, in un secondo momento, comunicato all’Ente assistenziale il non utilizzo del lavoratore affinché venisse corrisposta a ciascuno l’indennità prevista per i giorni di disoccupazione.

Nei confronti dei due autori della truffa, a suo tempo arrestati, è stato disposto anche il sequestro di diversi conti correnti, di un complesso aziendale, di tre appezzamenti di terreno e di tre autovetture per un importo pari a quello illecitamente percepito e la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme erogate.

Inoltre, il rappresentante della ditta, tale M.M.F. di 42 anni, destinatario di misura cautelare personale, è stato denunciato per estorsione in quanto, per ottenere illecitamente somme di denaro derivanti dalle indennità di disoccupazione percepite, ha rivolto ad un falso bracciante “minacce di morte e di attentare alla serenità della sua famiglia”.

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