Rischio fondi Cattedrale di Agrigento, Curia scrive alla deputazione

Riceviamo e pubblichiamo la “lettera aperta alla depuazione regionale della provincia di Agrigento” di don Mario Sorce, direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e Lavoro della Curia di Agrigento, in merito alla destinazione per altre finalità delle somme destinate a mitigare il rischio idrogeologico dei dissesti che interessano la collina su cui sorgono la Cattedrale e l’intera area diocesana nel comune di Agrigento.

“Abbiamo appreso qualche settimana fa dai media, ce ne ha dato conferma alla riapertura il nostro settimanale L’Amico del Popolo, che ancora una volta Agrigento e il suo centro storico vengono non tanto e solo dimenticati, ma messi da parte. Quanto deliberato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale in merito alla destinazione ad altre finalità delle somme previste per gli interventi di protezione civile a salvaguardia della collina di Agrigento e della Cattedrale dimostra ancora una volta la disattenzione da parte dei parlamentari regionali agrigentini che dovrebbero operare anche nell’ interesse della nostra città. Recentemente, il Sindaco di Agrigento, rispondendo a specifiche sollecitazioni da parte dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, aveva fatto il punto sulla situazione precisando quale era lo ‘stato dell’arte’ e rappresentando al nuovo Assessore al ramo la storia degli interventi compiuti. E già allora il sindaco Zambuto aveva espresso il sospetto che dietro alle richieste di chiarimenti per l’utilizzo delle somme destinate al risanamento del Duomo di Agrigento e della collina vi fosse la sottintesa volontà di dirottare i finanziamenti ad altri scopi e verso altri territori. L’imminenza delle elezioni per il rinnovo dell’Ars rende forse superflua l’interlocuzione con chi deve tuttavia rendere conto del proprio operato davanti ai cittadini, tenuto conto che siamo ormai a mandato scaduto. Lo spirito di questa lettera è duplice: di biasimo per la disattenzione dimostrata dai nostri rappresentanti politici nel tutelare gli interessi del territorio e di spinta ad impegnarsi più concretamente in futuro nella direzione richiamata.Se è vero che in questi decenni gli interventi che si sono concentrati sui monumenti e sul Duomo, hanno trascurato le conoscenze geologiche del pendio che è compreso tra il Duomo e la sottostante via XXV aprile, sarebbe auspicabile che gli interventi prossimi vadano nella direzione di un consolidamento del pendio e dei monumenti che vi insistono e per la realizzazione di una via di fuga dalla collina stessa. Quando si richiama l’attenzione sulla Cattedrale non si guarda solo ad uno dei monumenti storici più significativi della nostra storia religiosa, ma ad un simbolo identitario della città da assumere oggi a simbolo di tutela e di riscatto di tutto il Centro Storico della Città di Agrigento. In questo senso ci aspettiamo che la competizione elettorale sia una gara anche a chi formula la migliore proposta per non deludere le residue speranze di chi non vuole abbandonare questa nobile città ma vuole continuare a vivere e a far vivere Agrigento!”

 

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