Rito abbreviato per Lombardo prima udienza il 30 ottobre

Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo sarà giudicato col rito abbreviato condizionato dal gup di Catania Marina Rizza per l’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa. La richiesta è stata avanzata dal governatore e accettata dal gip. Seguirà l’udienza preliminare ordinaria, invece, suo fratello Angelo Lombardo, deputato nazionale del Mpa, accusato dello stesso reato.

La prima udienza del processo si terrà il prossimo 30 ottobre. Il gip Marina Rizza, che lo presiederà, ha già fissato un calendario con tre udienze, l’ultima della quale è prevista per l’11 dicembre.

Il rito abbreviato condizionato prevede delle condizioni poste dall’imputato, che, in questo caso, sono state ammesse dal gip. Sono le audizioni da parte del giudice del geologo Giovanni Barbagallo, gli imprenditori Giuseppe Basilotta e Mariano Incarbone, del pentito Giuseppe Mirabile e dell’avvocato Mario Brancato, e l’acquisizione dell’inchiesta per fuga di notizie sull’inchiesta Iblis pendente davanti alla Procura di Messina, per cui è stata già chiesta l’archiviazione ma contro la quale è stata presentata opposizione da parte dei legali del governatore. Contro questa richiesta si era opposta la Procura di Catania ritenendoli “elementi spuri all’inchiesta”.

Agli atti del procedimento col rito abbreviato sono stati acquisiti, con parere positivo della difesa, i verbali del neo pentito Giuseppe Mirabile e di due ex assessori della giunta regionale, Andrea Vecchio e Marco Venturi presentati dalla Procura. Ammessi anche atti difensivi presentati dai legali del governatore. Alla prossima udienza del 30 ottobre è prevista la deposizione di Barbagallo e Brancato. A metà novembre, in video conferenza, deporrà il pentito Giuseppe Mirabile, e l’11 dicembre saranno sentiti Basilotta e Incarbone.

Il procedimento per Angelo Lombardo correrà parallelamente a quello del fratello, anche se il deputato nazionale del Mpa ha preferito seguire il rito ordinario davanti al gip Rizza che dovrà decidere sulla richiesta cotta del suo rinvio a giudizio.

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