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‘Rubano’ identità a un giornalista Mediaset e intascano 100mila euro

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Cagliari, 11 giugno 2020. Lo hanno convinto ad investire in cripto valute promettendogli facili e consistenti guadagni, si sono fatti inviare quasi 400mila euro e quando la vittima ha cercato di rientrare in possesso di una parte della somma investita, hanno iniziato a minacciarlo. Solo la denuncia del truffato alla polizia postale ha permesso di recuperare almeno parte della somma. Si è conclusa con due denunce e il recupero di oltre 200mila euro l'indagine internazionale condotta dal Compartimento polizia postale di Cagliari sul Financial Cyber Crime e sulle truffe relative al trading online. Accusate di truffa, abusiva attività finanziaria, riciclaggio ed estorsione due donne di nazionalità ucraina e armena, amministratrici delle società intestatarie dei conti correnti esteri in cui sono finiti i 380mila euro della vittima, un ex commerciante cagliaritano. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

 Sfruttando dati e identità di un giornalista Mediaset, di cui avevano carpito informazioni personali con accessi abusivi ai suoi account, hanno ottenuto a suo nome finanziamenti per circa 100mila euro. La banda di cyber criminali è stata scoperta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna, che ha denunciato 5 persone con le accuse, in concorso e a vario titolo, di accesso abusivo a sistema informatico, sostituzione di persona e truffa.
    I principali artefici della frode sono un 31enne di Roma e un piemontese di 47 anni. Con loro sono indagate altre tre persone: un 44enne residente a Livorno e un 63enne residente a Firenze, che hanno messo a disposizione i loro conti correnti sui quali ricevere le somme, e un 63enne napoletano residente a Roma, che ha ‘prestato’ il proprio volto come immagine da apporre sui documenti falsificati del giornalista. I finanziamenti erano stati ottenuti dalle tre società finanziarie Ing Direct, Findomestic e Agos, che alla luce delle indagini non hanno preteso che la vittima si facesse carico del debito.
  

L’indagine è partita nel 2019 dopo che il giornalista si è accorto che a suo nome risultavano attivi tre finanziamenti (uno da 50mila e due da 25mila euro), di cui non aveva mai fatto richiesta, né tantomeno usufruito. Ha fatto denuncia alla Polizia Postale di Bologna che, attraverso indagini telematiche, ha scoperto che le somme erano state prima convogliate su un unico rapporto bancario, poi suddivise su altri tre conti correnti, infine monetizzate mediante prelievi presso sportelli Atm o giocate in sale scommesse di Roma, Firenze e Livorno. I finanziamenti erano stati ottenuti online utilizzando le copie informatiche dei veri documenti di identità del giornalista, la sua busta paga falsificata e altra documentazione personale acquisita grazie ad accessi abusivi agli account della vittima. I rapporti bancari ‘collettori’, anch’essi intestati in modo fraudolento al giornalista, erano stati attivati attraverso la riproduzione informatica dei suoi documenti, ma con apposta la foto del 63enne residente a Roma. L’uomo è stato identificato dalla Polizia grazie all’utilizzo di un apposito programma informatico di riconoscimento del volto (S.A.R.I.). Le indagini sono proseguite con l’analisi delle connessioni fatte per eseguire i bonifici, tutte localizzate a Roma, e con la comparazione fra i tabulati telefonici degli intestatari dei conti correnti sui quali sono confluiti i profitti e i dati relativi ai prelievi Atm. L’inchiesta è stata coordinata dal Pm Nicola Scalabrini del pool reati informatici della Procura di Bologna. La Polizia Postale raccomanda di fare estrema attenzione alla tutela dei propri dati personali (documenti d’identità, coordinate bancarie, estremi di carte di pagamento), conservandoli in supporti protetti da password evitandone la divulgazione. In questo caso è stata anche la tempestività della denuncia a mettere la vittima al riparo da conseguenze più gravi. ANSA

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