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Salvini contestato a Palermo

Il leader della Lega nel capoluogo siciliano: "L'isola ha le principali cariche dello Stato e una disoccupazione da record". "I cori del passato erano roba da stadio". E chiede scusa ai siciliani

Il leader della Lega Matteo Salvini è stato contestato a Palermo da circa 200 persone che lo attendevano in via Roma, dove si trova l’albergo che ospita la seconda tappa del suo “Renziacasa Tour al Centro-Sud”. Al suo arrivo, Salvini e’ stato accolto da un lancio di uova e ortaggi. I manifestanti – la maggior parte dei quali di giovane età – sono stati tenuti lontano dal segretario del Carroccio da un cordone di agenti di polizia in tenuta anti-sommossa. La protesta è stata animata da cartelli, slogan e bandiere con il simbolo della Trinacria: il movimento degli anti-leghisti si è ritrovato sotto le insegne dell'”orgoglio terrone”. “Tre scemi che scrivono sui muri non sono Palermo. Salvini razzista me lo scrivono anche a Milano”, aveva detto in mattinata il leader leghista, dopo aver mangiato dolci tipici siciliani a due passi dal Politeama: “Adoro i cannoli, li cerco anche a Milano ma non sono così buoni”.

E i cori antimeridionali del passato? “Semplici cori da stadio, ma riguardavano i napoletani. Non c’è grande rivalità fra Milan e Palermo… Se abbiamo avuto toni eccessivi in questi anni sul Sud, chiedo scusa – dice ancora Salvini – cercheremo di evitare di ricadere negli stessi errori, ma se ci chiamano in migliaia vuol dire che il problema è la forma ma non la sostanza. Dobbiamo farci una domanda, piuttosto: come mai la Sicilia, che esprime tre cariche di primissimo piano come il presidente della Repubblica, il presidente del Senato e il ministro dell’Interno, ha una disoccupazione che non ha mai avuto nella storia della Repubblica?”.

Salvini si è presentato in conferenza stampa con una felpa con la scritta “Sicilia”. Poi la convention in una sala strapiena. Una battuta anche sul governatore Crocettta: “Una calamità naturale – dice l’eurodeputato – equiparabile alla nebbia di Milano. Peggio di lui difficilmente qualcuno avrebbe potuto fare. Sono autonomista fino al midollo, ma se viene utilizzata male per alimentare clientele e non spendere i fondi, la rimetto in discussione anche domattina”.

LA MAFIA. Secondo il segretario del Carroccio, “la mafia è il nemico pubblico numero uno”. “Dietro il business dell’immigrazione – ha proseguito – c’è la malavita organizzata. Chiunque puzzi di mafia da qui al terzo grado di parentela deve ritenerci nemici. Non mi interessa raccattare un voto in più da gente chiacchierata. Ci sono fior di deputati e senatori che ci hanno chiesto di entrare a cui abbiamo detto di no perchè sono il vecchio – ha concluso – saranno i giudici a stabilire la verità”.

L’IMMIGRAZIONE. “L’immigrazione sta arricchendo qualcuno con decine di milioni di euro. C’è gente che si arricchisce sulla  pelle degli immigrati”, dice Salvini. “Andate a vedere le coop che gestiscono l’emergenza – ha aggiunto – l’accoglienza, il bivacco di queste persone. Guardate il Cara di Mineo, dove io sono andato, che gestisce milioni di euro. A Mineo l’Ncd ha il 40 % dei voti. Non mi pare la stessa percentuale che il partito di Alfano ha in altri posti. chi deve indagare lo faccia. Noi gli esposti li abbiamo fatti”.

BERLUSCONI E RENZI. “Il patto del Nazareno? E’ stata una tragedia, una farsa, speriamo sia finito. Finalmente il Cavaliere si è accorto della deriva autoritaria del Pd, noi lo dicevamo da tempo. Renzi è un occupatore di poltrone, un pericolo per la democrazia. Con Berlusconi ci incontreremo nei prossimi giorni, vediamo cosa verrà fuori.

Aver sostenuto il governo, aver aiutato Letta e Renzi, non lascia presupporre un futuro insieme. Ma chissà…”

LA FASCIA DI MUNTARI. “Da tifoso milanista dico che mai avrei immaginato di vedere un giorno la fascia di capitano indossata da Muntari (centrocampista ghanese, ndr)”, dice il segretario del Carroccio. Che ha poi aggiunto: “Stasera, fra Inter e Palermo, tiferò decisamente per il Palermo”.

FONTE: LA REPUBBLICA

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