SAN GIOVANNI LA PUNTA – Omicidio, la mamma sotto shock: “Non ci credo”

“Non riesco ancora a credere che mio marito abbia preso quel coltello, e abbia colpito i miei figli. Non trovo una ragione”. Parla per la prima volta alla Rai Tgr-Sicilia Giovanna Zizzo, la mamma delle bimbe vittime della tragedia, consumatasi all’alba di venerdì scorso, a San Giovanni La Punta, nel Catanese, dove Roberto Russo ha preso a coltellate, nel sonno, i suoi figli, uccidendo la più piccola, Laura, di 12 anni. 

Nell’intervista la donna, sgomenta, ha aggiunto: “Avevamo una piccola crisi, ma era per mettere in chiaro piccole cose. E lui si sentiva tranquillo, tanto che mi ha detto: Giovanna, domenica andremo a messa insieme”.

Giovanna Zizzo ha anche aggiunto: “Fino a sera, alle 23.30, ci eravamo sentiti per telefono. Ho sentito anche le bambine. Sembrava tutto normale. Non c’era nulla che potesse fare da campanello d’allarme per non dargli i bambini”. Domani, alle 10.30, nella chiesa madre di San Giovanni la Punta saranno celebrati i funerali di Laura. Il sindaco del paese del Catanese, Andrea Messina, ha proclamato il lutto cittadino.

Restano, intanto, stazionarie le condizioni di salute dell’altra figlia, la 14enne Marika.. La giovane paziente rimane stabile e con la prognosi riservata ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi centro di Catania e i medici continuano ad essere “cautamente ottimisti”. La 14enne ha subito una lesione dell’arteria mammaria interna con conseguente copioso sanguinamento che ha richiesto la trasfusione di numerose unità di sangue, oltre ad una lesione all’addome che ha determinato un modesto versamento fluido perisplenico e peripancreatico.

Ieri diverse persone hanno risposto all’appello lanciato dall’azienda ospedaliera per donare sangue in favore della 14enne che ha un gruppo raro, zero positivo. Anche oggi il centro trasfusioni del Garibaldi è in via straordinaria aperto. “Da quando è partito l’appello per la ricerca di sangue – dice Santi Sciacca, responsabile del servizio trasfusionale del Garibaldi di Catania – abbiamo avuto disponibilità anche da donatori di tutta Italia. Un donatore con questo gruppo raro ha chiamato addirittura dalla Svizzera e una signora di Novara si è detta pronta a prendere il primo volo per venire a donare il sangue”.

“La frequenza statistica dei gruppi sanguigni – aggiunge – varia molto tra le varie etnie e nel nostro territorio si stima che poco più di una persona su dieci sia di gruppo Rh negativo”. Per donare il sangue è necessario presentarsi a digiuno (sono consentiti solo acqua, caffè e fette biscottate), avere compiuto i 18 anni, essere in  buona salute ed avere effettuato almeno una donazione negli ultimi due anni.

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