SANTA CROCE CAMERINA – Caso Loris, arriva la svolta

Abbreviato condizionato a perizia psichiatrica: è il rito con cui sarà giudicata Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio Loris di 8 anni. Lo ha deciso il gup di Ragusa, Andrea Reale, accogliendo la richiesta del legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita durante l’udienza preliminare per il rinvio a giudizio di Veronica. E’ stato lo stesso legale della donna a sottolineare che “Veronica Panarello è tranquilla, la scelta del rito abbreviato condizionato è stata fatta con lei ed è stata pienamente condivisa”.  

Il giallo sembra arrivato a una svolta, perché la scelta del rito abbreviato equivale a una parziale ammissione di colpa della donna che avrebbe occultato il cadavere dopo averlo strangolato con delle fascette di plastica.

L’imputata era presente in aula, così come suo marito, Davide Stival, che si è costituito parte civile nel procedimento, assistito dal suo legale Daniele Scrofani. L’accusa è rappresentata in aula dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota che nelle fasi iniziali ha depositato la richiesta di delitto premeditato.

LA PERIZIA PSICHIATRICA. L’avvocato Villardita ha motivato la richiesta di perizia per le “anomalie comportamentali” della sua assistita nell’occultamento del cadavere del figlio Loris.

Il penalista ha avanzato la richiesta di perizia in base all’articolo 422 del codice di procedura penale che prevede che si svolga durante l’udienza preliminare o in subordine con un incidente probatorio. Il difensore di Veronica Panarello ha anche depositato un’ulteriore perizia medico-legale sulla morte del piccolo. La Procura ha chiesto, con il parere favorevole della difesa, che in ogni caso vangano congelati i termini di carcerazione, la donna quindi resterebbe dunque detenuta nel carcere di Agrigento.

LE VERSIONI DI VERONICA. L’indagata, nell’ultimo interrogatorio del 17 novembre, dopo un “tour” in diversi luoghi di Santa Croce ha fatto nuove dichiarazioni.

Dopo il sopralluogo al canalone, luogo di ritrovamento del corpicino del figlio, Veronica ha messo a verbale: “Mi è tornato in mente un particolare molto importante (…) In effetti il bambino non l’ho lasciato a terra, ma l’ho gettato io nel canalone”. Oltre alla quasi confessione della donna (che però continua a sostenere che il figlio sia morto in casa, “per un in incidente”), l’altro elemento è la relazione aggiuntiva del medico legale, Giuseppe Iuvara, sull’arma del delitto: Loris non giocava con le fascette, ma i suoi polsi sono stati legati da qualcuno dopo che è stato strangolato.

LA ZIA DIFENDE VERONICA. “Credo che Veronica non abbia ucciso Loris, sono superconvinta che non abbia assassinato suo figlio” commenta Antonella Stival, sottolineando che la sua è una “vicinanza come un atto dovuto oltre ogni ragionevole dubbio”.

“Neanche i cani si abbandonano – ha aggiunto – e quindi neanche gli esseri umani quando sbagliano. La sua nuova verità? No lo so, forse è uscita fuori di testa, ma se così fosse avrà il mio sostegno ancora più forte. Il nostro obiettivo è cercare la verità e fare in modo che Loris abbia giustizia. Io faccio solo la zia e credo soltanto in Dio e non nelle bugie umane”.

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