SANTA CROCE CAMERINA – Dal carcere l’appello di Veronica al marito: “Non mi abbandonare”

“Allora è stata davvero lei…”. Sono le parole pronunciate da Davide, marito di Veronica e padre di Loris dopo l’interrogatorio della moglie. Lui che ha saputo della morte del figlio mentre era in trasferta di lavoro via Facebook, e non dalla viva voce di Veronica, sembra essersi convinto della sua colpevolezza. Aveva scelto di credere alla 26enne, ora non più perché – come racconta a Quarto Grado – “sono troppe le coincidenze contro di lei”.

“Chi è stato deve pagare. Mia moglie dice di aver portato Loris a scuola ma ci sono troppe coincidenze contro di lei”, ribadisce. “Chi è stato è stato. Anche se è stata mia moglie, deve pagare”, afferma l’uomo. “Non si può fare questo a un bambino”.  

Ventinove anni, autotrasportatore, Davide sembra essersi convinto della colpevolezza della moglie Veronica, soprattutto, dopo aver visionato i filmati delle telecamere che mostrano l’auto della donna dove non doveva essere, quel 29 novembre. Evidenziando ancor più le bugie dette a lui e agli inquirenti. “E’ stata lei, tenetemela lontana, io sono il padre di Loris, rivoglio mio figlio, il mio bambino”, ripete Davide. Solo qualche giorno fa, ancora sicuro nel credere all’innocenza di Veronica, diceva: “Se è stata lei allora può pure morire”. Ora il mondo gli è crollato addosso.
Veronica implora: “Non mi abbandonare” – “Mi mancano i miei figli, Loris e il più piccolo, che è solo a casa”. Lo ha detto Veronica Panarello, che lancia un appello al marito Davide: “non mi abbandonare, sono innocente”. Lo riferisce il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita che l’ha incontrata nel carcere di Catania dove l’indagata è in stato di fermo.

Veronica due volte contestata in carcere – Nuova contestazione dei detenuti del carcere di piazza Lanza a Catania nei confronti di Veronica Panarello. Dopo quella di martedì sera all’ingresso nel penitenziario, anche stamattina alcuni dei prigionieri hanno replicato la scena gridando “assassina, non ti vogliamo qui”. Per riportare la situazione alla normalità è intervenuto il personale della polizia penitenziaria e della direzione del carcere. La “protesta” è così subito rientrata. La donna avrebbe detto agli agenti penitenziari: “Adesso voglio stare sola”.

A chiunque l’abbia incontrata o le si sia avvicinato la donna ha continuato a ribadire la sua innocenza: “Sono innocente, io non c’entro…”, avrebbe infatti detto.

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