SANTA CROCE CAMERINA – “Il piccolo Loris è stato strangolato” Il procuratore: ancora nessun indagato [VIDEO]

Strangolato e ucciso nel luogo del ritrovamento. Sono queste le prime conclusioni emerse dall’autopsia sul corpo del piccolo Loris Stival, il bimbo di otto anni, trovato morto due giorni fa a Santa Croce Camerina. La procura, intanto, esclude la possibilità di una violenza sessuale.

Asfissia da strangolamento con precipitazione. E’ questa la causa della morte del piccolo, insieme ad accertamenti eseguiti sul posto dalla polizia scientifica di Ragusa. Secondo questa ricostruzione il bambino sarebbe stato strangolato e lanciato da un’altezza di circa 3,4 metri. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura e ai carabinieri di Ragusa.

Il piccolo Loris Stival è morto nella zona dove è stato rinvenuto il corpo e non altrove. Lo ha detto il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Nel comunicato diffuso prima della conferenza stampa c’è scritto, in particolare, che «la precipitazione seguita allo strangolamento è avvenuta all’interno del canale di scolo delle acque in cui è stato rinvenuto» il corpo del bambino.

«La precipitazione, che è avvenuta in un momento immediatamente successivo allo strangolamento – ha aggiunto il procuratore – può rientrare tra le cause della morte o essere un fatto immediatamente successivo».

«La procura di Ragusa indaga per sequestro di persona e omicidio, ma al momento non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati». «La cittadinanza non deve andare alla caccia alle streghe, ma è invitata a collaborare fornendo anche con una telefonata cui sarà garantito l’ anonimato ogni indicazione che può essere rilevante per le indagini».

Il procuratore afferma l’infondatezza della presenza di segni di violenza a scopi sessuali e specifica: «Indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo nessuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate». «L’attività peritale continua, anche se quella propriamente autoptica si è conclusa, e quindi – ha detto il procuratore nel corso della conferenza stampa – in questo momento non ci sono elementi per confermare l’esistenza di esiti di violenza sessuale».

«Paura dell’orco in paese? Il lavoro di magistrati, investigatori e dei giornalisti è di tenere conto che quello che fanno ha una ricaduta sociale, per questo occorre lavorare con sobrietà ed evitare allarmismi e tensioni», ha detto il procuratore Petralia.

 

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